Nati come locali per scambisti al loro interno vendevano prestazioni sessuali, anche delle compagne dei titolari.
<iframe width=”420″ height=”315″ src=”https://www.youtube.com/embed/L9riWI0c2R0″ frameborder=”0″ allowfullscreen></iframe>Erano locali apparentemente riservati a coppie scambiste ma al loro interno, invece, si celava l’esercizio della prostituzione.
Si tratta di due club privè, “Il Giardino di Giulia” di Viagrande e il “Pantheon” di Pedara, i cui titolari dietro la parvenza di promotori di serate ricreative per coppie libere, non esitavano a sfruttare non solo le prostitute ma le loro stesse compagne.
I quattro uomini, C.A. e A.U. per “Il Giardino di Giulia” mentre G.A.C. e L.R. per il “Pantheon”, dove erano coadiuvati da L.V., in pratica decidevano il tipo di serata da organizzare, le finte coppie da reclutare, a chi proporre di prostituirsi e il trattamento anche economico da riservare ai singoli clienti.
Entrambi i club avevano la forma giuridica di associazione senza scopo di lucro che perseguiva la finalità di favorire il libero amore e lo scambio di coppie (tanto che era consentito l’accesso ai soli soci). Le indagini però hanno evidenziato un evidente scopo di lucro.
Infatti, i nuovi iscritti pagavano un costo per l’iscrizione annua: nel caso in cui entravano in coppia pagavano un’ulteriore somma mentre nel caso in cui accedevano uomini singoli il corrispettivo da pagare ammontava ad una cifra che oscillava tra i 130 ed i 150 euro ad ingresso.
Il profitto in sostanza era ancorato all’attività di sfruttamento della prostituzione svolta all’interno dei locali, dove accedevano uomini singoli dietro pagamento di un biglietto d’ingresso, di gran lunga superiore rispetto a quella di normali locali ludici.
All’interno dei club è stata rilevata la presenza sia di meretrici che di “coppie immagine”, ovvero coppie di coniugi che fingevano di essere scambisti ma in realtà camuffavano così la prostituzione delle mogli.
Le indagini della Polizia di Stato si sono svolte da aprile e dicembre del 2012.
La Polizia ha quindi dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, emessa lo scorso 11 febbraio dal G.I.P. del Tribunale di Catania su delega della Procura della Repubblica, nei confronti delle 5 persone, ritenute responsabili di associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione.
Si tratta appunto di C.A., A.U. e G.A.C. pregiudicati, e di L.R. e L.V..
Nello stesso provvedimento il G.I.P. ha disposto il sequestro preventivo dei due club privè “Il Giardino di Giulia” – oggi “La villa di Giulia” e “Pantheon”.