Russotto, migliore in campo, fa il 3-0. Lucarelli ha vinto la sua sfida contro Rizzo. Eurogol di Marchese. In gol anche Biagianti.
Il Catania ha battuto sonoramente il Lecce nella partita clou della terza giornata del girone meridionale della Serie C, giocata stasera in uno stadio Massimino in cui vi erano poco meno di 10 mila spettatori.
La squadra del Catania ha quindi reagito bene alla sconfitta maturata in casa della Casertana, offrendo ai suoi tifosi una prestazione maiuscola. Nel primo tempo il Catania ha brillato maggiormente rispetto al secondo, proponendo un gioco arioso soprattutto sulla fascia di Russotto, che per impegno e qualità delle giocate è stato senza dubbio il migliore in campo.
La partita, preparata brillantemente dal tecnico Lucarelli, espulso prima della fine del primo tempo per proteste, è stata da un punto di vista tattico molto condizionata dalla doppia superiorità numerica al centro campo. Le azioni dei rossazzurri si sono susseguite e il coronamento dello sforzo profuso è arrivato dal gol di Biagianti.
Nel secondo tempo Mister Rizzo ha cambiato il modulo, facendo giocare i suoi con il 4-3-2-1. Il Catania ha cominciato a soffrire e le azioni da gol dei salentini sono arrivate con una frequenza via via maggiore. Matteo Pisseri, in ombra nelle due partite precedenti, ha sfoderato parate degne di un portiere di Serie A e ha, quindi, contenuto i danni.
La partita si è chiusa nei fatti con l’eurogol di Giovanni Marchese, che vedendo Perucchini leggermente fuori dai pali, si è inventato un pallonetto da posizione angolata siglando il 2-0.
Il 3-0 finale è stato siglato da Andrea Russotto, finalizzatore di una classica azione di contropiede. Un gol, che non solo gli ha fatto meritare la palma del migliore in campo, ma che lo ha premiato per l’impegno profuso durante l’arco della gara. Un gol che per il giocatore potrebbe farlo uscire dalla crisi.
Dopo questa roboante vittoria, i rossoazzurri devono però stare con i piedi ben piantati per terra, così da restare concentrati e motivati. La Serie C, infatti non è una passeggiata. Parola di Lo Monaco.