Il gruppo Lps lamenta la difficoltà di raggiungere il primo cittadino e la mancanza di un progetto di messa in sicurezza degli edifici scolastici.
di Chiara Carbone
Dopo la grandinata che il 22 gennaio ha colpito Catania causando problemi in alcune scuole superiori, erano andati a chiedere conto e ragione al Sindaco Enzo Bianco.
Sono i ragazzi del gruppo “Liberi pensieri studenteschi”, che raccoglie giovani che frequentano diversi istituti superiori di Catania.
In quell’occasione è stato il capo di gabinetto del sindaco, Massimo Rosso a riceverli e assicurare loro che avrebbe parlato delle loro richieste al primo cittadino.
“Tra le promesse fatte – ci dice Lorenzo Mirabella rappresentante d’istituto dell’Archimede – oltre l’organizzazione di un incontro con l’assessore Scialfa, anche la diffusione di un comunciato stampa ufficiale in cui il Comune avrebbe espresso la sua solidarietà e il suo impegno per risolvere il problema. Da quel giorno però non abbiamo più saputo nulla dell’incontro, né abbiamo letto alcun comunicato”.
“Nei giorni successivi – continua Mirabella – il sindaco avrebbe dovuto presenziare nella nostra scuola a un incontro sulla robotica, ma al suo posto ha partecipato l’assessore alla produttività Angela Mazzola. Noi ci eravamo presentati – racconta a Catania Pubblica – con uno striscione con su scritto: “Tu non ci accogli nel tuo Palazzo, noi ti accogliamo a casa nostra”. Anche in quel caso l’Assessore ci ha rassicurati, dicendo che avrebbe discusso dei nostri problemi col sindaco”.
“Nonostante tutto però niente si è mosso – ci dicono i ragazzi di Lps. Continuano le allerte meteo e non c’è alcun progetto di prevenzione sugli edifici. Noi andiamo a scuola quando piove non sapendo cosa potrebbe accadere. Perchè dobbiamo aspettare che succeda qualcosa di grave?”
Il secondo punto su cui vogliono focalizzare l’attenzione gli studenti è la mancanza di dialogo con l’amministrazione comunale e la difficoltà di raggiungere il primo cittadino.
“Quando siamo andati a Palazzo degli Elefanti non ci ha ricevuto, poi abbiamo scritto una lettera, l’abbiamo condivisa tramite i social e inviata più volte anche come messaggio privato sia alla pagina fb del comune che a quello del sindaco. Nessuno ci ha mai risposto” – lamentano i ragazzi.
“Ma questa difficoltà non l’abbiamo riscontrata solo in questa occasione – spiega a Catania Pubblica Lorenzo – da diversi mesi cerchiamo di contattarlo per proporre un progetto di riqualificazione di una piazzetta per cui vorremmo impegnarci in prima persona, ma non riusciamo a farlo. Lo troviamo assurdo”.
Di seguito la lettera indirizzata al primo cittadino:
Egregio Sindaco Enzo Bianco,
Ci ritroviamo costretti a scriverle questa lettera, data la ripetuta mancanza di precauzione per la sicurezza e salvaguardia dei cittadini catanesi, in particolar modo degli studenti. Nel considerare se chiudere o meno le scuole durante un allerta meteo deve mettere in conto non solo la probabilità delle scuole di reggere agli stravolgimenti climatici, che è già bassa, ma anche delle strade delle città e non solo, dato che bisogna considerare la possibilità degli studenti pendolari e non di poter andare e tornare da scuola e il rischio che ne consegue. Possibilità che spesso viene a mancare in una città come la nostra che si è dimostrata incapace di reggere ai vari eventi climatici di natura pericolosa. Quindi le chiediamo di prendere con più serietà il suo ruolo in queste situazioni e le ricordiamo che durante l’ultima allerta meteo in cui le scuole sono rimaste aperte si sono registrati parecchi danni nelle varie scuole catanesi, come il crollo di alcuni tetti al Principe Umberto, la rottura degli oblò soprastanti le teste degli studenti all’Archimede ed altri danni nelle varie scuole. Se a tutto ciò si aggiungono le strade che non reggono all’acqua crepandosi a dismisura fino a diventare inagibili e la bassa capacità delle fognature di reggere ad una elevata portata d’acqua risulta chiaro che i provvedimenti presi non sono completamente adatti alla situazione attuale della città. Vogliamo che sia chiaro che con la seguente lettera non si vuole discutere sui modi di provvedere ai danni causati, ma porre l’accento sull’inefficacia con cui questi si prevengono e ancor di più con cui si previene il rischio della sicurezza dei cittadini. Con la speranza che legga e segua i consigli ed i disagi degli abitanti di questa città e della sua provincia nel prendere le sue scelte, le diamo i nostri più cordiali saluti.
Gli studenti dell’I.T. Archimede a nome degli studenti e dei cittadini di Catania e Provincia.