Sotto accusa la Legge 107/2015. I professori contro precariato e sistema di reclutamento, i ragazzi contro alternanza scuola lavoro, sicurezza delle strutture, quiz invalsi.
Tornano in piazza docenti e personale Ata che questa mattina saranno in manifestazione a Piazza Stesicoro per dire no ai decreti attuativi della Legge 107/2015, in approvazione in questi giorni.
Lo sciopero organizzato da Unicobas Scuola, Cobas-Comitati di base della scuola, Usb Unione sindacale di base, Anief, Feder A.T.A., Cub Scuola università ricerca e OR.S.A. per chiedere, tra l’altro, di gestire la mobilità con titolarità su scuola, eliminando la chiamata diretta e gli incarichi triennali decisi dal preside.
Intanto gli studenti del Coordinamento studentesco tornano a mobilitarsi. I giovani, si legge in una nota, hanno invaso le presidenze per consegnare un elenco dei problemi della scuola oggi: si va dall’alternanza scuola-lavoro, che toglie solo ore di studio agli studenti, ai termosifoni che non funzionano.
Uno degli elenchi redatti dagli studenti
“Un promemoria – scrivono – per ricordare, sia ai Presidi che agli studenti stessi, che i problemi delle nostre scuole non iniziano e non finiscono in autunno, ma continuano ad esistere per tutto l’anno e noi, come studenti, pretendiamo risposte”.
Gli studenti si lamentano dei problemi strutturali delle scuole, dai bagni e servizi non sempre adeguati alle parti di strutture non a norma ma denunciano anche problemi legati alla didattica, ritenendo che l’alternanza scuola lavoro, che – a detta loro- in moltissime scuole è stata organizzata veramente male e “obbliga gli studenti a lavorare, invece di studiare, senza però che il lavoro che stanno svolgendo sia in nessun modo né formativo né tanto meno inerente col percorso di studi”.