Oggi pomeriggio si é insediato il nuovo Cda della Sac, Società Aeroporto Catania, eletto lo scorso giovedì 6 settembre dall’assemblea dei soci composta dalle Camere di Commercio di Catania, Siracusa e Ragusa, le Province Regionali di Catania e Siracusa, l’Irsap di Catania (ente che sostituisce i consorzi Asi).
Il nuovo organismo (così composto: Presidente Giuseppe Giannone, Amministratore Delegato Nico Torrisi, consiglieri Alfio Pagliaro e Giuseppe Consoli della Camera di Commercio di Catania, scelti secondo l’indirizzo della Spending Review, tra i funzionari degli enti soci) dovrà affrontare numerosi e complessi impegni fra cui il più imminente, e al momento senza soluzione, riguarda la chiusura dello scalo di Catania. Dal 5 novembre al 5 dicembre 2012, sono infatti programmati i lavori di manutenzione straordinaria all’Airside (riqualificazione pista di volo e realizzazione strip laterali di sicurezza), e non sono state trovate valide soluzioni per limitare i disagi dei viaggiatori, dopo il rifiuto di Sigonella di ospitare i voli e l’attuale indisponibilità dello scalo di Comiso.
Dall’aeroporto di Fontanarossa (il più grande del Sud Italia, al servizio di 7 delle 9 province siciliane) transitano infatti milioni di passeggeri che subiranno disagi non indifferenti per la chiusura dello scalo, contro i quali in queste ore si susseguono le dichiarazioni di numerosi esponenti politici che chiedono di trovare soluzioni o di rinviare i lavori.
“Siamo al fianco dell’Enac – hanno dichiarato sulla questione il Presidente Giannone e l’AD Torrisi – impegnata con il Presidente Vito Riggio e con il Ministro delle infrastrutture Corrado Passera, nella ricerca di soluzioni alternative per garantire la mobilitá dei siciliani, per i quali l’aeroporto Internazionale di Catania rappresenta l’unica reale infrastruttura in grado di rispondere alla domanda di trasporto da/per la Sicilia di circa 3,5 milioni di residenti. In tal senso apprezziamo l’interesse manifestato in questi giorni dal mondo imprenditoriale, politico e dalla società civile per individuare soluzioni alternative alla chiusura di Fontanarossa che non penalizzino la comunità e il sistema produttivo della Sicilia Orientale”.