L’operazione, denominata “Cowards”, parte da una rapina commessa nel 2015 ai danni di una gioielleria della centralissima via Etnea, e ha portato all’arresto di 11 persone.
Un’attività investigativa lunga e complessa, avviata dalla Squadra Mobile e coordinata dalla Procura della Repubblica, dopo una rapina aggravata, commessa nel pomeriggio del 26 ottobre 2015 ai danni di una gioielleria di via Etnea, ha portato questa mattina alle prime luci dell’alba agli arresti di undici persone.
Su disposizione della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, la Polizia di Stato ha infatti dato esecuzione ad ordinanza di custodia cautelare, emessa lo scorso 31.12.2016 dal G.I.P. del Tribunale di Catania, nei confronti di
1. BAGLI Alessandro (cl. 1965), pregiudicato;
2. DI MAURO Danilo (cl.1992), pregiudicato;
3. NICOLOSI Giuseppe (cl.1987), con precedenti di Polizia;
4. PRIVITERA Placido (cl.1989), con precedenti di Polizia;
5. SGROI Salvatore (cl.1976), pregiudicato;
6. SPAMPINATO Rosario (cl. 1965), pregiudicato;
7. ZAPPALA’ Giuseppe, (cl. 1994), con precedenti di Polizia;
8. VIRGATA Ettore Roberto, (cl. 1995) – per il quale sono stati disposti gli arresti domiciliari;
9. ZINNA Angelo, (cl.1992), con precedenti di Polizia- per il quale sono stati disposti gli arresti domiciliari;
10. RAPISARDI Graziella, (cl. 1979) – per la quale sono stati disposti gli arresti domiciliari,
ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di una serie di reati contro il patrimonio, rapina, tentata rapina, furto (in appartamento e in danno di rappresentanti di preziosi) e ricettazione di auto e motocicli. Una persona colpita dallo stesso provvedimento restrittivo è irreperibile perché già all’estero.
Che cosa era successo. Dopo l’episodio dell’ottobre 2015 gli investigatori della Sezione Reati contro il Patrimonio – “Squadra Antirapine”, hanno accertato che due giovani rapinatori, a volto scoperto, puntando una pistola verso il titolare del negozio e minacciandolo di morte, si erano impossessati di un panetto contenente bracciali in oro per un valore di 12 mila euro e di 2 bracciali in oro.
Dai filmati di una telecamera di video-sorveglianza di un negozio della zona, avevano notato come i due giovani malviventi si fossero dati dapprima alla fuga a piedi raggiungendo la vicina via Sant’Euplio e, successivamente, si fossero allontanati a bordo di uno scooter Aprilia Leonardo, risultato poi rubato.
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Proprio la rilevazione della targa del ciclomotore ha costituito l’input per una lunga serie di servizi di intercettazioni e di video-riprese disposti dalla Procura della Repubblica di Catania.
Le investigazioni, condotte fra l’ottobre 2015 – aprile 2016 hanno consentito non solo di acquisire elementi di prova nei confronti dei responsabili della rapina, ma di svelare l’esistenza di un’organizzazione criminale, che sarebbe stata promossa ed organizzata da Danilo DI MAURO, Giuseppe NICOLOSI e Giuseppe ZAPPALÀ che, con altri soggetti, erano specializzata nella commissione di una serie indeterminata di delitti contro il patrimonio.
Secondo gli investigatori NICOLOSI, all’epoca dei fatti ristretto in regime di arresti domiciliari, operava come ideatore e promotore dei reati da portare a termine, utilizzando la propria abitazione come una “quartier generale” ove gli altri sodali si riunivano per organizzare la messa a punto dei “colpi”, curando le attività preliminari come l’individuazione dei bersagli, gli appostamenti finalizzati a comprendere le abitudini delle vittime, la duplicazione delle chiavi di ingresso delle abitazioni prese di mira, etc.
La indagini hanno permesso di far luce su due rapine commesse, con particolare efferatezza, ai danni di anziani sorpresi all’interno delle loro abitazioni, rispettivamente nel febbraio e nell’aprile del 2016.
In particolare, la prima è stata perpetrata nel centro di Catania la sera del 19 febbraio, quando i rapinatori, introdottisi nell’abitazione di due fratelli hanno colpito al volto una delle due vittime, poi immobilizzata con nastro isolante, mentre l’altra veniva costretta ad aprire la cassaforte, dalla quale i malviventi hanno asportato 7 mila euro e altri preziosi.
La ricostruzione dell’evento dimostrerebbe che lo ZAPPALÀ, approfittando dei lavori edili effettuati con il padre – muratore – presso l’abitazione delle due vittime, aveva provveduto a duplicare le chiavi d’ingresso. L’analisi delle conversazioni registrate, sebbene in forma criptica, assieme all’ubicazione delle celle d’aggancio utilizzate dal telefono cellulare dello ZAPPALÀ, hanno consentito la precisa individuazione dell’abitazione delle vittime.
La seconda rapina, invece, è stata realizzata la sera del 20 aprile 2016 ai danni di una coppia di anziani coniugi, dopo aver staccato l’energia elettrica dell’abitazione, sita nella zona di Ognina–Picanello. Approfittando del fatto che la donna aveva aperto la porta d’ingresso, i malviventi si sono introdotti all’interno dell’appartamento colpendo ripetutamente le vittime, procurando alla donna la rottura della protesi dentaria ed all’uomo un trauma cranico. I rapinatori, mentre puntavano un coltello alla gola dell’uomo, minacciandolo di morte, immobilizzavano le vittime, legandole con un cavo telefonico a delle sedie, e si impossessavano della somma complessiva di 1.500,00 euro e di anelli preziosi.
Sono stati poi raccolti, elementi di prova relativi ad un furto in abitazione commesso in data 29 novembre 2015 a Viagrande (CT) e a una tentata rapina ai danni di un anziano, ex imprenditore edile, proprietario di una lussuosa villa sita in territorio del comune di Catenanuova (EN), sventata grazie all’intervento di personale della Squadra Mobile che ha proceduto al fermo di indiziato di delitto per ricettazione aggravata di Giuseppe ZAPPALÀ e Danilo DI MAURO.
I due sono stati trovati appostati nei pressi della casa, a bordo di una Hyundai Accent risultata rubata, all’interno della quale sono stati sequestrati arnesi per lo scasso e fascette elettriche da utilizzare per porre le persone offese in stato di incapacità di agire.
Altri due episodi di furto aggravato, commessi ai danni di rappresentanti di preziosi perpetrati a Canicattì (AG) l’1 dicembre 2015, nel corso del quale gli autori si sono impossessati di una borsa contenente preziosi per un valore di 100.000,00 euro, e a Catania il 10 dicembre 2015.
In quest’ultima occasione personale della Squadra Mobile ha tratto in arresto, nella flagranza di reato, due dei tre malviventi, PRIVITERA e SPAMPINATO, recuperando i borsoni trafugati con all’interno oggetti preziosi il cui valore commerciale ammontava a 50.000,00 euro.
Espletate le formalità di rito, gli arrestati sono stati associati presso la casa circondariale di Catania “Piazza Lanza”.
L’operazione è stata denominata “Cowards”.
Ecco le foto degli arrestati
BAGLI Alessandro cl. 1965
DI MAURO Danilo cl. 1992
NICOLOSI Giuseppe cl. 1987
PRIVITERA Placido cl. 1989
RAPISARDI Graziella cl. 1979
SGROI Salvatore cl. 1976
SPAMPINATO Rosario cl. 1965
VIRGATA Ettore Roberto cl. 1995
ZAPPALA Giuseppe cl. 1994
Zinna Angelo cl 1992
Le slide con i passaggi salienti dell’operazione