Secondo Ontario è “Un atto dovuto vista la grave situazione economica”. I soldi dati dalla Città Metropoliana preda dei decreti ingiuntivi.
di Salvatore Giuffrida
Sempre più ingarbugliata sembra essere la situazione di crisi della Pubbliserivizi. Dalla manifestazione di protesta di giorno 3 novembre nella sede aziendale, quando i lavoratori chiedevano chiarezza sul proprio futuro e di essere messi a conoscenza dell’organigramma aziendale, si era ottenuto dal presidente Ontario un incontro con il commissario Cocina per avere consegnato l’organigramma dell’azienda.
L’incontro si è svolto regolarmente ieri sera nella sede dell’ex provincia di Catania in via Nuovaluce. Ma già a partire dalla tarda mattinata di ieri, si susseguivano le voci che il presidente Ontario avesse portato i libri contabili aziendali in Tribunale. La tensione fra i lavoratori è salita via via con il passare delle ore, anche se la riunione non veniva disdetta. Anzi si è regolarmente svolta come ci ha confermato, nella serata di ieri, Santo Fascetto del sindacato autonomo Claai Centro storico.
Non ci sono invece note le motivazioni che abbiano indotto Ontario a portare i libri giusto ieri e su cosa sia pertanto cambiato dalla sera del 3 novembre a oggi.
Rita Ponzo sindacalista delle Cisl, contattata da Catania Pubblica, ha relazionato confermato il fatto che Ontario abbia portato i libri contabili in Tribunale. La Ponzo ci ha anche detto che nella riunione di ieri sera “Ontario ha riferito che è stato un atto dovuto. La liquidità data dalla Città metropolitana, è preda dei decreti ingiuntivi dovuti a debiti pregressi, non dovuti alla sua gestione. Ovviamente ora ci saranno i tempi tecnici per quanto riguarda la nomina, da parte del Tribunale, di un commissario”.
La Ponzo ha continuato spiegandoci che vista l’importante novità non si è più parlato dell’organigramma. Inoltre una soluzione che sembra profilarsi per andare avanti è quella dei tagli delle ore, ma che come ha sottolineato la sindacalista “Devono essere fatti con equità. Perché un conto è tagliare delle ore a chi percepisce 5000 euro al mese, un altro è fare dei tagli a chi invece ne percepisce 700. E questo non lo posso accettare”.
Questa enormi differenze di stipendi, come ben noto, sono dovute alla elargizione dei superminimi e a innalzamenti di livello, che secondo la sindacalista sono stati fatti in modo illegittimo.
Come ci ha spiegato l’esponente della Cisl infatti che “Secondo la legge Brunetta e legge Matia, loro non potevano fare né progressioni di carriera, né in una azienda in crisi potevano elargire superminimi. Qui infatti parliamo di un’azienda che ha 4 bilanci negativi. Questi sono stati dati ad personam, a simpatia per fede politica o religiosa. Ora io credo che ci sono i presupposti per poterli togliere. Certo è – ha continuato la Ponzo – che qualcuno in un momento del genere si debba prendere le proprie responsabilità intanto con il sospenderli, poi vediamo anche il parere della Corte dei Conti”.
Intanto i lavoratori della Pubbliservizi si sono presi un giorno di ferie, non tralasciando però i servizi essenziali come i musei, per discutere sui problemi aziendali e essere relazionati sull’incontro svoltosi ieri sera.
Stamattina nuovo incontro e giorno 16 novembre l’appuntamento sarà in Prefettura.