La partecipata dell’Area Metropolitana di Catania è nell’occhio del ciclone per l’inchiesta il Cerchio magico, il susseguirsi di ravvicinati turn over nella presidenza del CDA e per problemi di bilancio.
La Pubbliservizi S.p.A., nata nel 2006 come società partecipata dell’ex provincia etnea, ora passata all’Area Metropolitana di Catania, conta oggi quasi 400 dipendenti.
La Pubbliservizi , si occupa di:
– Gestione del patrimonio immobiliare, compreso l’autoparco e la rete museale;
– Manutenzione di strade e segnaletica, impianti di illuminazione, pulizia degli immobili, derattizzazione e disinfestazione, facchinaggio, aree a verde;
– Custodia non armata, accoglienza e reception;
– Supporto logistico per eventi, fiere e manifestazioni culturali.
Da un paio d’anni si è fatta notare per il susseguirsi di ravvicinati turn over nella presidenza del Consiglio d’Amministrazione e per problemi di bilancio. È nell’occhio del ciclone per l’inchiesta “Il Cerchio magico” che ha portato all’arresto dell’ex presidente Adolfo Messina e di alcuni dipendenti della Pubbliservizi.
Ricostruiamo per tappe principali la vicenda dal 2015.
A giugno di quell’anno all’avvocato Vittorio Lo Presti succede nella presidenza del consiglio di amministrazione della Pubbliservizi proprio il manager e editore Adolfo Messina.
A luglio 2015 lo stesso presidente è destinatario di una lettera a lui indirizzata ritrovata alle Ciminiere, sede della Pubbliservizi. Atti intimidatori che si sarebbero ripetuti anche nell’ottobre 2016
quando l’automobile di Messina è stata ritrovata col finestrino rotto per degli spari di proiettili, mentre fuori dall’abitazione di Salvatore Vicari, vicepresidente di Pubbliservizi, è stata lasciata la testa di un coniglio colpita da due proiettili.
A fine settembre trapela la notizia sulle indagini avviate dalla Procura nell’ambito della gestione degli anni 2013-2015.
A dicembre del 2016 Messina si dimette in aperto contrasto con Bianco per la bocciatura del bilancio 2015 della partecipata.
Il 28 dicembre 2016 viene nominato amministratore unico di Pubbliservizi Salvatore Muscarà.
Il 13 gennaio 2017 Muscarà rassegna ufficialmente le sue dimissioni, perché indagato con l’accusa di concorso in bancarotta fraudolenta nel Crac Aligrup.
Il 1º marzo Bianco vuole nominare amministratore unico Michele Giorgianni, già presidente della Multiservizi, ma l’incarico è inconferibile.
Il 31 marzo, intanto scade la proroga del contratto con la Città metropolitana, ma il 20 dello stesso mese il sindaco Bianco firma il decreto di proroga del contratto di servizio della Pubbliservizi che prevede che l’Ente aiuti la partecipata nell’acquisto di materiali per rendere più rapidi gli interventi che essa deve effettuare. Bianco assicura poi che si procederà in tempi brevissimi con con la nomina del nuovo amministratore unico e l’acquisizione del parere di Marcello Clarich per la trasformazione in azienda speciale, e ribadisce che gli obiettivi sono la salvaguardia del posto di lavoro dei dipendenti e la garanzia che il servizio pubblico si effettui, rilanciare l’attività attraverso un piano industriale.
Il 23 marzo viene nominato presidente della Pubbliservizi Silvio Ontario.
Il 3 luglio l’operazione Cerchio magico porta in carcere sei persone tra cui l’ex presidente Adolfo Messina perché avrebbero elargito soldi, Rolex e BMW in cambio di appalti di manutenzione per oltre 800 mila euro.
Il 16 luglio Ontario dice a LiveSicilia che “il buco della partecipata potrebbe sfiorare i 7 milioni di euro” ma che la cifra non è certa perché la società non ha ancora chiuso il bilancio 2015″ rassicurando poi sul fatto che “i nostri consulenti hanno quasi ultimato la chiusura del bilancio. Ontario annuncia che poi si dovrà affrontare la situazione economico-finanziaria dello scorso anno, per la quale “mancano documenti, non si trovano procedure e fatture”.
Infine l’amministratore spiega di aver lavorato per diminuire i debiti “risparmiando circa 800 mila euro con i fornitori” e di aver avviato una procedura di “congelamento” dei privilegi.
Il 21 luglio i dipendenti della partecipata scrivono una lettera al presidente Ontario in cui chiedono legalità.