Denunciati due coniugi che oltre a gestire l’attività di ristorazione, avevano organizzato il fruttuoso giro.
Sequestrato ieri pomeriggio un agriturismo a Riposto ove si consumavano i reati di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione e denunciati i coniugi ripostesi, G.A., di anni 49, e R.R., di anni 50, titolari della casa vacanze.
Il provvedimento, su disposizione della Procura della Repubblica etnea, è stato eseguito dai militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania.
Gli accertamenti sono stati avviati dai finanzieri della Compagnia di Riposto, a seguito di diversi esposti inviati da alcune sedicenti mogli che segnalavano l’esistenza di un giro di prostituzione presso un agriturismo della zona.
Sono stati così effettuati appostamenti e riprese video volti sia a verificare la fondatezza delle notizie sia ad appurare la tipologia di attività svolta all’interno della struttura. Tali attività hanno consentito di raccogliere i primi riscontri sull’insolita, ma abituale frequenza di uomini presso il complesso.
Le indagini di polizia giudiziaria, disposte dall’Autorità Giudiziaria etnea e condotte anche mediante intercettazioni ambientali e telefoniche, hanno così permesso di conclamare le illecite condotte poste in essere dai gestori dell’agriturismo. Questi, infatti, oltre a gestire l’attività di ristorazione, avevano organizzato un fruttuoso giro di prostituzione.
In particolare, le stanze disponibili erano concesse a prostitute, sia italiane che straniere, i cui appuntamenti venivano abilmente programmati per regolare l’afflusso degli avventori, fissandone giorni e orari.
I guadagni delle prestazioni venivano formalmente mascherati quali corrispettivi per l’utilizzo delle camere. Su tale aspetto i finanzieri procederanno ai dovuti approfondimenti anche di natura fiscale.