Il presidio di emergenza-urgenza entrerà in funzione domenica 18 novembre dalle 8 di mattina.
“Godiamoci questa giornata di soddisfazione e di acquisita
consapevolezza di un’accresciuta responsabilità, perché il Pronto
Soccorso del Policlinico è una struttura all’avanguardia. Questo
momento suggerisce la necessità di lavorare affinché la sanità siciliana non abbia nulla da invidiare a quella
delle altre regioni d’Italia”.
Così il Presidente della Regione, Nello Musumeci, questa mattina al taglio del nastro del nuovo Pronto soccorso del
Policlinico di Catania, sito in via Santa Sofia.
La cerimonia, ha visto il coinvolgimento di numerosi rappresentanti di enti, istituzioni e associazioni: erano presenti l’assessore
regionale alla Sanità, Ruggero Razza, il rettore, Francesco
Basile, il direttore generale, Giampiero Bonaccorsi, il direttore Sanitario, Antonio Lazzara, il direttore del PS, Giuseppe Carpinteri e il sindaco di Catania, Salvo Pogliese.
Presente anche il vicario monsignor Salvatore Genchi che ha benedetto i locali del nuovo presidio di emergenza-urgenza.
La giornata è stata definita molto significativa per l’intera Sicilia dall’assessore regionale Razza.
“In pochi, alcuni mesi fa avrebbero voluto scommettere in questa apertura – ha asserito Razza -. L’auspicio del governo è che l’intera Regione possa godere di presidi come quello apertasi oggi, per permettere al personale medico di avere strutture adeguate e all’avanguardia capaci di dare assistenza nell’immediato al paziente”.
“Offriremo un servizio di notevole livello qualitativo al cittadino – ha detto il rettore, Francesco Basile -. Siamo certi che troveremo un equilibrio sulla distribuzione dei pazienti con le zone centrali riuscendo a trovare la sinergia giusta per la città di Catania e i paesi limitrofi”.
Tutto era pronto già da una settimana grazie alla maxi simulazione di
emergenza- urgenza effettuata al Policlinico che ha permesso di
testare la struttura.
“Il personale ha lavorato molto e a lungo sui percorsi interni al pronto soccorso – dice Giampiero Bonaccorsi -, così come abbiamo lavorato per cercare di sgravare il più possibile il Garibaldi. Adesso
siamo solo tesi, come lo si è prima di un esame, ma fiduciosi che
tutto andrà per il meglio”.