Patella, “Lunga lista di carenze che generano abbandono e degrado”. Campisi, “Utile progetto di cittadinanza attiva”.
Il parco “Don Giuseppe Zammataro” e molte altre aree verdi dei quartieri di Barriera e Canalicchio hanno di bisogno di un piano di manutenzione costante che possa restituire questi luoghi alle famiglie del territorio. A puntare l’attenzione sul problema sono i consiglieri della II municipalità Alessandro Campisi e Adriana Patella , che in questi ultimi mesi hanno raccolto gli appelli delle associazioni e dei comitati cittadini.
Campisi ha affermato che “Concentrare le poche risorse ed i mezzi che il comune ha a disposizione su un progetto che prevede esclusivamente manutenzioni a macchia di leopardo non ha senso, più utile sarebbe, invece, avviare un progetto di cittadinanza attiva dove la gente del territorio potrebbe fare propria la struttura curandola e proteggendola dai teppisti mentre i commercianti della zona, attraverso sgravi fiscali o sponsorizzazioni, potrebbero accollarsi i costi derivanti dalla pulizia della verde e dalla manutenzione dell’arredo urbano”.
“Parco Zammataro – continua Campisi – paga un grosso prezzo in termini di sicurezza e vivibilità. Le famiglie qui si vedono sempre meno perché tra buche, avvallamenti dei percorsi pedonali e cocci di vetro sparsi ovunque si rischia di farsi male in ogni momento. Tante le segnalazioni fatte dai due consiglieri della municipalità di “Barriera-Canalicchio-Ognina-Picanello”. Richieste di intervento puntualmente cadute nel vuoto”.
Adriana Patella ha puntualizzato che “Nel parco Zammataro manca una bambinopoli degna di questo nome e va assolutamente potenziata la pubblica illuminazione. Una lunga lista di carenze che non fanno altro che generare abbandono e degrado. In questo contesto teppisti e ladri hanno gioco facile e l’intera collettività chiede maggiori controlli. Molte piazze e lo stesso parco Gioeni spesso finiscono nel mirino dei vandali perché manca la vigilanza e questo provoca decine di proteste da parte dei cittadini che letteralmente sommergono i nostri uffici di richieste”.