Pubblicato il: 18 November 2018 alle 11:40 am
Grande partecipazione ieri all’iniziativa promossa dalla Rete Piattaforma per Librino e dalla Rete Sociale Librino.
Non vi sono ancora certezze per l’ospedale San Marco, struttura dichiarata più volte in prossimità di apertura già a partire dal 2015.
E ieri mattina, a 24 ore dalla chiusura dello storico punto di emergenza di via Vittorio Emanuele e dall’apertura del nuovo pronto soccorso di via Santa Sofia, proprio davanti all’ospedale di Librino, alcune centinaia di cittadini si sono riunite in presidio.
L’appello alla mobilitazione è stato promosso dalla Rete Piattaforma per Librino e dalla Rete Sociale Librino, insieme ai sindacati Cgil Cisl Uil e Ugl, alla VI Municipalità di Catania, all’ UDI (Unione Donne Italiane), al Coordinamento Catanese di Volontariato C.C.V., a La Città Felice, alla Rete La Ragna Tela, al GAPA, ai Siciliani Giovani, a Spi-Cgil e FSI-USAE.
Una partecipazione con pochi eguali nella storia della periferia sud, non abituata a manifestazioni di piazza, considerando anche i notevoli danni generati dallo straordinario mal tempo di ieri proprio a pochi metri dal presidio (viale Carlo Azeglio Ciampi).
“Il quartiere ha risposto in maniera attiva – ha dichiarato nel corso dell’assemblea pubblica tenutasi al presidio Sara Fagone, portavoce della Rete Piattaforma per Librino -, grazie ai volantini e al passaparola fatto dalle associazioni, dalle parrocchie, dalle scuole e persino dai caf. Tutto spontaneamente, e senza colore politico. Adesso però – ha aggiunto Fagone -, sono i politici che devono fare la propria parte”.
“L’importante oggi è dimostrare che tutti lavoriamo insieme per raggiungere un solo obiettivo – ha dichiarato Guglielmo Barletta, referente della Rete Sociale Librino -. L’unità fa la forza, ed è l’unico modo per ottenere l’apertura dell’ospedale. Solo insieme possiamo dimostrare che Librino non si rassegna”.
Numerosi, nel corso della manifestazione, anche gli interventi dei rappresentanti delle altre associazioni, scuole e parrocchie del quartieri e dei sindacati: Per Cisl, Saro Portale: “Noi abbiamo aderito a questa manifestazione che apprezziamo tanto perché viene dalla base per avere una apertura celere. Non è possibile una struttura così importante che rimanga ancora chiusa. Stiamo lavorando a livello regionale e provinciale per dare risposte ai cittadini”.
Per Uil, Stefano Passerella: “Il problema si pone importante per una città che soffre: questa zona è da dieci anni che attende questo ospedale. Ma c’è un fatto importante: anche quando l’ospedale sarebbe pronto fisicamente, manca ancora tutto il personale. Il Vittorio Emanuele è stato svuotato per potenziare il Policlinico, ma la zona sud? Noi non possiamo prendercela con nessuno, ma se siamo assieme Cgil Cisl e Uil e la popolazione riusciremo a far aprire al più presto il San Marco”.
Per Cgil Rosaria Leonardi ha sottolineato “l’impegno per l’apertura dell’ospedale e del relativo pronto soccorso va avanti, come fatto in passato anche con i precedenti governi regionali. Chiederemo una data precisa per l’apertura di questa struttura, per cui ricordo sono stati spesi 200 milioni di euro. Vogliamo una risposta certa, e la data di marzo 2019 non sembra possibile. Il pronto soccorso era stato promesso, ed è fondamentale per i tantissimi anziani che abitano in zona.”.
Un concetto ribadito anche dai rappresentanti della VI municipalità, scelti in rappresentanza dagli altri membri del consiglio di circoscrizione, Francesco Valenti (Movimento 5 Stelle) e Davide Ranno (Una scelta d’amore per Catania): “Abbiamo come priorità l’apertura dell’ospedale San Marco, e il nostro ruolo propositivo non mancherà. Anche perchè la nostra circoscrizione comprende Librino, San Giorgio, Pigno, Zia Lisa, villaggio Sant’Agata, San Giuseppe La Rena, Vaccarizzo, e siamo sicuri che questo ospedale servirà anche gli altri paesi limitrofi”.
Tra gli interventi più applauditi, quello di Padre Salvatore Cubitro, parroco della chiesa Risurrezione del Signore di viale Castagnola: “Chi lavora e vive a Librino sa bene cosa significa dover attraversare tutta la città per avere un servizio. E che ci sia questa struttura pronta qui mai aperta non possiamo permetterlo, è una struttura morta”.
Tra i vari rappresentanti delle associazioni, c’è anche chi chiama in causa il sindaco Salvo Pogliese: “Signor sindaco, Lei è stato chiamato dai cittadini a garantire anche la sanità pubblica. Se mai dovrà accadere che un paziente morirà nel percorso verso l’ospedale ne subirà le conseguenze anche penali”, ha dichiarato Piero Mancuso, fondatore dei Briganti Rugby Librino.
Presenti anche molti esponenti politici. Parlando a nome dei consiglieri comunali presenti, Angelo Scuderi (Forza Italia) ha ribadito l’impegno suo e dei colleghi a portare avanti la battaglia per l’apertura del San Marco, affermando come “sia assurdo non avere in questa zona così grande un ospedale, e lo dico da abitante di Librino”. Stessa dinamica per l’intervento del deputato regionale Francesco Cappello (M5S), che in qualità di membro della Commissione Sanità dell’ARS ha preso l’impegno di porre la questione all’Assessore competente, il catanese Ruggero Razza: “Razza sei mesi fa ci disse che finalmente il san Marco era stato inserito nel piano di dimensionamento regionale. Ora speriamo di incontrarlo a breve per sapere come è finita”.
In conclusione, prendendo spunto anche dagli impegni assunti dai politici presenti di portare la vicenda all’ordine del giorno, i rappresentanti di Rete Piattaforma per Librino Sara Fagone e Rete Sociale Librino Guglielmo Barletta hanno affermato: “Noi non ci fermeremo, questo incontro pubblico è stato solo un punto di partenza”.