Pubblicato il: 16 November 2018 alle 10:55 am
L’iniziativa, promossa da Rete Piattaforma Librino e Rete Sociale di Librino, ha visto l’adesione anche dei sindacati Cgil, Cisl, Uil, Ugl e della VI municipalità del Comune di Catania.
Promesse disattese e iter farraginoso hanno caratterizzato la storia dell’ospedale San Marco, i cui lavori dovrebbero essere completati, secondo quanto anticipato dall’assessore Razza, nel marzo 2019.
Intanto la chiusura del pronto soccorso del Vittorio Emanuele prevista per il 18 del mese fa temere che i cittadini della zona sud di Catania restino tagliati fuori da un’assistenza medica di emergenza.
Anche per questo la Rete Piattaforma Librino e la Rete Sociale di Librino, invitano la popolazione tutta a protestare pubblicamente.
“Il più vicino pronto soccorso, quello del vecchio ospedale Garibaldi centro- ricordano in una nota – è attualmente sottodimensionato con il personale già oberato, e con il nuovo punto di Emergenza di via Santa Sofia, che aprirà al posto del Vittorio Emanuele solo giorno 18, lontanissimo da raggiungere. Più di centomila cittadini rischiano di trovarsi in serie difficoltà, e non possiamo restare in silenzio”.
L’appuntamento è per giorno 17 novembre alle ore 10, davanti l’ingresso del nuovo Ospedale San Marco fra il viale Bummacaro e il viale Moncada (viale Carlo Azeglio Ciampi).
L’appello è stato condiviso da centinaia di cittadini dell’area sud di Catania, molti dei quali hanno anche realizzato dei video di adesione condivisi sui social network con l’hashtag #prontosoccorsosanmarco.
“La nostra richiesta è chiara – affermano i referenti della Piattaforma Librino Sara Fagone (Cgil) e della Rete Sociale Librino Guglielmo Barletta (Vides Ginestra)-: vogliamo il San Marco aperto e con il pronto soccorso. Ad oggi, le promesse politiche, più volte reiterate, della contestuale apertura del pronto soccorso del San Marco e della chiusura di quello del Vittorio Emanuele non solo non sono state mantenute, ma si è completamente cancellato dall’agenda pubblica il tema”.
“Ci chiediamo – prosegue Fagone -, perché dopo le assicurazioni ricevute in assemblee pubbliche e in tavoli istituzionali improvvisamente è cambiato tutto? Cosa è successo per questo cambiamento repentino? Vogliamo delle risposte”.
“Il dato politico che ci preoccupa – spiega ancora Guglielmo Barletta – è che nei fatti non sia stata pensata una concreta alternativa per il territorio. Ci auguriamo che non succeda mai niente di grave ai Pazienti catanesi a seguito degli inevitabili ritardi che subiranno nella prestazione delle prime cure, tuttavia non vorremmo essere considerate delle Cassandra in caso contrario”.
L’appello alla mobilitazione cittadina, lanciato lo scorso 6 novembre dalle realtà aderenti alle due reti, ha visto l’adesione dei sindacati Cgil Cisl Uil Ugl e della VI municipalità del Comune di Catania. Hanno inoltre aderito: UDI (Unione Donne Italiane), Coordinamento Catanese di Volontariato C.C.V., La Città Felice, Rete La Ragna Tela, Spi-Cgil, FSI-USAE.
- Posted by Redazione
- Appuntamenti, Cronaca, Notizie, Slide-homepage
- ospedale san marco, Ospedale San Marco apertura, Ospedale San Marco protesta
- 0 Comment