Le nuove bottiglie richieste dalla legge europea 2013 non si trovano in commercio, denuncia la Fipe.
Ristoranti, pizzerie, trattorie, mense e bar non potranno più usare le tradizionali oliere, lo scorso 25 Novembre, infatti è entrata in vigore la Legge Europea 2013 che obbliga ad utilizzare contenitori di olio extra vergine di oliva con tappo antirabbocco.
È una misura di trasparenza che dovranno adottare tutti i pubblici esercizi
a difesa dei consumatori.
Infatti, nonostante già dal 2009sia obbligatorio indicare per legge in etichetta la dicitura “miscela di olio di oliva comunitaria o extracomunitaria”, spesso l’olio extravergine ottenuto da olive straniere è venduto con marchi italiani, oppure gli oli nazionali vengono allungati e mescolati con oli stranieri.
Con la nuova norma dunque non ci saranno più dubbi sull’olio servito in tavola, grazie alle nuove bottiglie con tappo antirabbocco, si eviteranno illeciti “allungamenti”.
Chi non si adeguerà sarà sanzionato con multe fino a 8.000,00 euro e la confisca del prodotto.
Sulla questione interviene il presidente provinciale della FIPE Confcommercio Dario Pistorio che denuncia il fatto che “gli operatori del comparto manifestano grande preoccupazione poiché stanno riscontrando che le nuove bottiglie non si trovano in commercio e hanno quindi difficoltà ad adeguarsi alla nuova normativa. E visto l’intensificarsi dei controlli nei locali pubblici temono le sanzioni previste per legge”.
Le bottiglie con capsula antirabbocco, prosegue, non sono ancora totalmente sul mercato e il costo, tra l’altro, è di gran lunga superiore rispetto a quelle tradizionali, ma di questo le Autorità di vigilanza pare non sembrano esserne a conoscenza.
“Il problema sta a monte – continua Pistorio – e coinvolge anche gli oleifici, i quali stanno avendo le stesse difficoltà a reperire le bottiglie, visto che spesso riforniscono direttamente i locali pubblici. È assurdo pensare che i ristoratori alterino la quantità e la qualità dell’olio a rischio salute per il consumatore e del buon nome dell’azienda, per cui se gli accertamenti devono essere fatti che si facciano su tutta la filiera perché l’olio, tante volte, è contraffatto a monte prima che arrivi ai ristoratori. Pertanto chiediamo alle forze dell’ordine e organi competenti ai controlli la massima tolleranza affinchè i ristoratori e tutti coloro che operano nel settore della somministrazione siano messi nelle condizioni di potersi adeguare”.