Il Coordinamento regionale dei Comitati No MUOS esprime grande soddisfazione per la riuscita dello sciopero di ieri che ha visto – afferma in una nota – la partecipazione di persone differenti per strato sociale, posizione lavorativa, settore di attività ed età anagrafica: tutte unite però nella determinazione di dire No al MUOS.
L’adesione della cittadinanza è andata oltre le aspettative del Coordinamento, che aveva lanciato, dal presidio in contrada Ulmo, l’appello all’adesione alle forze sindacali e produttive della città, coinvolgendo associazioni, movimenti, lavorati dei servizi e dell’agricoltura.
“Niscemi c’è — ha affermato dal palco Pippo Gurrieri, attivista del Coordinamento — e sta vivendo una grande giornata di democrazia. Questo è uno sciopero proclamato dal basso, condiviso e organizzato dalla gente.”
Fin dalla prima mattina, tanti ragazzi delle scuole si erano radunati con insegnanti e genitori, mentre gli esercizi commerciali sono rimasti con le saracinesche abbassate e il cartello di adesione bene in vista. Lungo le strade, il corteo si è arricchito mano a mano di centinaia di cittadini di ogni età.
“Non so più cosa dire ai miei figli — ha affermato una giovane mamma dal palco — legalità, pace, diritti sono ormai parole vuote. Perché non mettono un cartello visibile appena si sbarca in Sicilia con scritto Zona Militare?”
E in rifermento al pronunciamento dell’Istituto Superiore della Sanità sulla pericolosità del MUOS, che sarebbe dovuto arrivare proprio entro la data di ieri, ma che per il momento è slittato, un’attivista di Palermo urla “la gente di Niscemi e della Sicilia non vuole il MUOS”.
Nei prossimi giorni, intanto, si attende l’esito presso il TAR di Palermo del ricorso del Ministero della Difesa contro la revoca delle autorizzazioni relative al Muos e la sospensione dei lavori disposte dalla Regione Siciliana. Il Ministero ha anche chiesto il risarcimento dei danni presunti causati dalla revoca mentre tutti i movimenti e associazioni terze quali Lega Ambiente Sicilia stigmatizzano tali atteggiamenti da parte del governo.
“Ogni decisione tendente all’installazione del MUOS o al mantenimento delle 46 antenne NRTF, afferma il comitato, sarà una decisione assunta contro i cittadini e contro la volontà popolare. E i cittadini la contrasteranno come è giusto che sia sino al definitivo smantellamento del cantiere MUOS e alla totale dismissione della base NRTF”.