di Elisa Catanzaro
A un mese dai funerali di Salvo Cannizzo, l’ex sottufficiale del Battaglione S. Marco morto per una neoplasia cerebrale, probabilmente causata dal contatto con l’uranio impoverito, ieri sera il gruppo “Le associazioni di Librino” ha organizzato una commemorazione nella Chiesa della Resurrezione del Signore, nel quartiere dove l’ex marò è nato e cresciuto.
“Noi, dicono, siamo la sua voce e continueremo la battaglia per il riconoscimento della causa di servizio”.
All’incontro erano presenti, oltre alla madre e alla sorella di Cannizzo, anche i due avvocati Marisa Falcone e Enzo Faraone. “La popolazione è tenuta all’oscuro, spiega quest’ultimo, c’è una copertura a tutti i livelli da parte dei Ministeri, per i grossi interessi in gioco. Ma già una sentenza del 2009 prevede il risarcimento del danno e c’è anche un parere del Consiglio di Stato che riconosce la risarcibilità”.
Ascolta le interviste.
Nelle foto il tavolo dei relatori e alcune immagini di Cannizzo e di articoli che lo riguardano, esposte ieri.