Le città, ha detto, “sono responsabili per oltre il 70% delle emissioni dei gas serra ed è dunque indispensabile ridurre al minimo l’impatto ambientale”.
Un protocollo che avrà la durata di tre anni e consentirà, tra l’altro, il monitoraggio dei progetti di riqualificazione delle aree industriali dismesse, attraverso la partecipazione al processo di formazione dei progetti stessi del gruppo FS e di Anci, Ance, Confapi, Confindustria assieme agli altri soggetti economici, politici e istituzionali, sui temi del rinnovamento delle città e della mobilità.
È stato firmato ieri dal sindaco Enzo Bianco nella qualità di presidente del Consiglio nazionale dell’Anci nel corso del convegno sul tema “Green mobility per il network europeo delle città metropolitane” organizzato dai sottoscrittori del nuovo protocollo d’intenti per il progetto Qvqc (Quali Velocità, Quali Città) – Osservatorio sull’Alta velocità/Alta capacità in Italia, tenutosi nella Sala delle Conferenze del Padiglione 112 dell’Expo di Milano.
Durante i lavori è stato assicurato che una particolare attenzione sarà data alla aree ferroviarie mentre altri temi del protocollo e del convegno sono stati la riorganizzazione dei nodi metropolitani, in Europa e in Italia, alla luce della modificata capacità di attrazione delle aree urbane, ma anche dei corridoi plurimodali Ten-T in Europa, il progetto AV/AC e la riorganizzazione dei grandi nodi ferroviari nelle Città Metropolitane italiane connesse con le politiche della mobilità e del trasporto integrato (Tpl).
Al convegno, moderato dal direttore dell’Agenzia Askanews Paolo Mazzanti, erano presenti Carlo De Vito, ad di Fs Sistemi urbani e presidente di Gis Qvqc, Michele Mario Elia, ad del Gruppo Ferrovie dello Stato, il vicepresidente di Confindustria Vittorio Di Paola, il presidente dell’Ance Paolo Buzzetti e quello di Confapi Maurizio Vasasco.
Bianco ha ricordato come non sia in gioco “soltanto la sostenibilità ambientale, ma anche l’efficienza generale e la competitività del sistema produttivo europeo” visto che circa l’80% del Pil in Europa è prodotto nelle città metropolitane e la popolazione che dalle aree rurali si sposta nei grandi centri urbani è in graduale aumento. Le città però, ha spiegato Bianco, “sono responsabili per oltre il 70% delle emissioni dei gas serra ed è dunque indispensabile ridurre al minimo l’impatto ambientale, così come recentemente discusso nella conferenza nazionale di Catania sulla Mobilità sostenibile,rendendo città più smart per tutti i city users” (cittadini, pendolari, turisti, famiglie e imprese).
“L’auspicio dei Sindaci italiani – ha detto Bianco – è dunque quello che il Green Act in fase di elaborazione nel Ministero dell’Ambiente possa fornire un primo segnale di incoraggiamento per una reale inversione di tendenza. Ma un aiuto significativo può giungere dalla Carta di Catania, il documento finale della Conferenza sulla Mobilità sostenibile che, attraverso l’impegno dei Sindaci d’Italia, può condurre a sviluppare un sistema della mobilità urbana in grado di trasformare le nostre città in luoghi più vivibili e attrattivi”.