Il testo è stato presentato ieri da Catania libri. Sono intervenuti l’editore Manlio D’Urso, il regista teatrale Gioacchino Palumbo, il musicista Antonio Quinci. La serata è stata condotta dalla direttrice di Catania Pubblica, Elisa Catanzaro.
Il racconto concerto, prodotto da Scenario Pubblico nel 2015, è stato pubblicato dalla casa editrice Malcor D’ di Manlio D’Urso e presentato presso Catania libri ieri pomeriggio.
Con una narrazione ironica l’autore mette sul piatto diversi temi centrali nella vita di tutti noi, l’amore, la morte l’alienazione, la frustrazione sul lavoro, e dà spazio al potere liberatorio della danza, tanz, appunto.
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Il racconto/concerto, rappresenta un tentativo di ribellione all’abitudine che come sosteneva nel 1936 Wilhelm Reich – psicanalista austriaco, allievo di Freud – nella società moderna costringe uomini e donne a una volontaria prigionia che genera malessere, nevrosi, insoddisfazione e aggressività. Un pensiero ripreso dal sociologo Herbert Marcuse e che risulta ancora attuale.
“Uno dei meriti della danza è quello di sapere trasformare un gesto ordinario in un gesto scomposto e disordinato, quindi audace. La danza fa qualcosa che nessuno osa se non in casi particolari”, spiega Coco.
“Solo un movimento personale, intimo, consapevole, irriverente, non omologato e spontaneo (sia esso fisico che simbolico), può trascinare via ognuno di noi dalla banale ripetitività dei gesti omologati. Solo un’affermazione del Sé, della propria diversità, dei propri intimi desideri – per quanto possa suonare ridicola o scomposta di fronte alle mode prestabilite – offre la possibilità a ognuno di noi di dare voce alla propria vita e alla legittima voglia di tentare di essere felice”, conclude l’autore.
Durante la serata si sono registrati gli interventi del regista teatrale Gioacchino Palumbo e del musicista Antonio Quinci.