“Palermo, 1847. Lucia Salvo ha sedici anni, gli occhi come «due mandorle dure» e una reputazione difficile da ignorare: nella sua città, Siracusa, viene considerata una «babba», ossia una pazza. La nomea le è stata attribuita a causa del «fatto», ovvero il ricorrere di improvvise e violente crisi convulsive, con conseguente perdita della coscienza”.
Recita così la quarta di copertina dell’ultimo romanzo di Simona Lo Iacono, Il Morso , edito da Neri Pozza, dove la protagonista è un ‘altra donna siciliana, realmente esistita, dopo quella Suor Francisca Spitaleri, con cui la scrittrice e magistrato siracusana ha esordito nel 2008, dedicandole il suo primo romanzo Tu non dici parole .
Da quel momento è un susseguirsi di successi. Il romanzo, edito da Perrone ha vinto il premio Vittorini Opera prima. Nel 2010 le vengono assegnati il Premio Internazionale Sicilia “Il Paladino” per la narrativa e il Premio Festival del talento città di Siracusa.
Nel 2011 pubblica Stasera Anna dorme presto, edizioni Cavallo di Ferro, con cui ha vinto il premio Ninfa Galatea ed è stata finalista al Premio Città di Viagrande. Nel 2013, sempre per Cavallo di Ferro, ha pubblicato il romanzo Effatà , vincitore del Premio Martoglio e del premio Donna siciliana 2014 per la letteratura.
Con Le streghe di Lenzavacche , edito da e/o Simona Lo Iacono è fra i dodici candidati al Premio Strega 2016 .
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Per questo ultimo romanzo la scrittrice, appassionata anche nel mescolare la letteratura all’arte, sta allestendo una presentazione speciale: sabato 13 maggio, alle 18,00 a Siracusa, nel cortile della Provincia, di via Roma, si terrà un vero e proprio ballo dell’Ottocento , con le coreografie della Società di danza Catania, che si esibirà in quadriglie e controdanze con abiti d’epoca e le divise borboniche.
Ecco l’intervista a Gaspare Leone, presidente della Società di danza.
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