Ieri sera, presso il teatro Carlo Alberto Dalla Chiesa di San Gregorio di Catania, si è tenuto un incontro dibattito sulla “Legge Elettorale”, organizzato dai membri del Movimento cinque stelle. Hanno partecipato Marco Podetta, studioso di diritto costituzionale invitato per spiegare la legge elettorale, e Giulia Grillo, portavoce dei grillini alla Camera dei Deputati.
Grande partecipazione e tanti gli interventi dei presenti -sottolineano gli organizzatori- a testimonianza del grande interesse dell’opinione pubblica su un argomento attualmente controverso e quanto mai delicato.
Giulia Grillo si è soffermata molto sul nuovo premio di maggioranza e dello sbarramento al 5,1% dei partiti che entrano in coalizione, ritenuto incostituzionale dagli esponenti del Movimento. Il M5S denuncia infatti come la proposta ITALICUM, potrebbe negare la rappresentanza a tutti i partiti, favorendo solo le grandi formazioni politiche, in particolare il PD e Forza Italia, a discapito dei più piccoli.
Tra i tanti interventi, significativo quello di Mariano Ferro, rappresentante de “I Forconi” che ha richiesto azioni forti da parte dei grillini a supporto delle iniziative di dissenso popolare portate avanti dalla sua associazione. Ferro ha poi sollevato il dubbio che l’ultima azione di protesta alla camera e la richiesta di messa in Stato di Accusa del presidente della Repubblica, siano state delle forme di mera propaganda elettorale.
La risposta della deputata Giulia Grillo non si è fatta attendere e, dopo aver escluso categoricamente ogni azione violenta del Movimento, ha contrattaccato sottolineando che qualunque forma di dissenso popolare è mancata negli ultimi 70 anni in Italia e che la forte protesta del movimento in Parlamento non aveva scopi elettorali, ma unicamente di difesa della legalità democratica e del patrimonio pubblico della Banca d’Italia.
La portavoce ha poi sottolineato l’assenza e l’indifferenza popolare collettiva nello sfascio partitico-istituzionale, aggiungendo che “l’unico modo per poter combattere un ormai ovvio disordine istituzionale, è porre le basi democratiche col rispetto delle regole per crearne uno nuovo e popolare. “Le masse -ha concluso la deputata- debbono interessarsi di politica, pacificamente, a favore della rinascita dei loro territori, in contrapposizione a questo stato amministrato da un sistema partitico ormai morente.”