Promotore Beretta e sottoscritta da una cinquantina di parlamentari democratici, mira a imporre retribuzioni non inferiori ai minimi degli ordini professionali.
Una proposta di legge che rivaluti il lavoro dei professionisti è stata depositata da una cinquantina di deputati democratici, e mira a rimettere al centro l’equità delle retribuzioni facendo sì che i compensi non siano al di sotto dei minimi stabiliti dagli Ordini professionali.
Il promotore della proposta di legge è Giuseppe Berretta, parlamentare nazionale del Partito Democratico e componente della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati, e riguarda in generale tutti i professionisti: avvocati, ingegneri, architetti, medici, dentisti, giornalisti, commercialisti.
Berretta ha spiegato che i “Lavoratori autonomi sono sempre più spesso vessati da situazioni di squilibrio nei rapporti contrattuali con i clienti, soprattutto con i clienti forti. A fare le spese di questa concorrenza al ribasso e del mancato rispetto dei minimi tariffari sono tutti i professionisti e in particolare quelli più giovani che si trovano a fronteggiare la crisi economica e che, avendo meno potere contrattuale, purtroppo sperimentano sulla propria pelle una spaventosa erosione dei compensi oltre a forme di prevaricazione inaccettabili”.
Il parlamentare ha continuato dicendo che “Avvocati e appartenenti alle professioni ordinistiche si trovano infatti costretti sempre più spesso ad accettare compensi ai limiti del decoro e a sottoscrivere contratti contenenti clausole di natura vessatoria; ciò ha scatenato una concorrenza sfrenata e prezzi al ribasso, che porta i soggetti più deboli ad accettare remunerazioni sottocosto con una inevitabile dequalificazione delle prestazioni”.
In conclusione Berretta si augura che “La nostra proposta di legge, già all’esame della Commissione Giustizia, possa trovare consensi tra tutte le forze politiche, perché vuole essere uno strumento per rimettere al centro il lavoro e la qualità delle prestazioni, ponendo rimedio a queste evidenti ed ingiuste storture”.