Rossazzurri sconfitti ancora fuori casa. In vantaggio dopo 11 minuti smettono di giocare e vengono travolti dai padroni di casa. Mazzarani sbaglia un rigore.
di Salvatore Giuffrida
Catania che nel primo tempo va a due velocità. La prima parte di gara viene giocata con grande pressione e corsa che mette in difficoltà il gioca attendista dell’ Akragas, una seconda alla velocità di una lumaca, che permette ai padroni di casa di recriminare per un pareggio non ottenuto nei primi 45 minuti. ( guarda il nostro commento in dialetto)
Rigoli mette in campo Parisi al posto di Djordjevic e si affida al 4-4-2, con Tavares e Pozzebon come punte. Il gol dei rossazzurri viene su calcio di rigore assegnato per un fallo di mano in area dopo un cross ben calibrato di Marchese. Il rigore lo trasforma Mazzarani. Sembrerebbe tutto facile, e forse è quello che pensano i giocatori rossazzurri.
Infatti, dopo il gol il Catania spegne la luce e con il passare dei minuti sparisce dal campo, lasciando agli avanti agrigentini occasioni a ripetizioni per pareggiare. Ci vuole un grande Pisseri a salvare il risultato. Da menzionare l’azione di Salvemini che in area tira a colpo sicuro esaltando le doti del portierone etneo.
Prestazione del Catania insufficiente quindi nei primi 45 minuti di gioco, con tutto il centrocampo in confusione che non filtra più una palla e con una fase offensiva ritornata confusionaria.
Il secondo tempo inizia come era finito il primo, cioè con il Catania assente dal campo e i padroni di casa arrembanti che con Pezzella che fa un super gol da fuori area su un errore imbarazzante in fase di chiusura da parte di Biagianti e poi su calcio di rigore assegnato dall’arbitro per fallo in area dopo una dormita colossale di tutta la difesa. Il Catania ha l’opportunità di pareggiare su rigore, ma Mazzarani la tira fiacca alla sinistra di Pane che riesce a deviare.
Catania che è sembrato sfilacciato e addirittura impaurito. I rossazzurri non fanno più nulla per cercare di segnare e l’Akragas addirittura che spadroneggia nel campo legittimando la vittoria. Il risultato poteva addirittura essere più largo se non fosse stato per Pisseri che ha salvato la porta in più di una occasione.
Tutto da rivedere da parte di Rigoli, che a livello motivazionale non è riuscito assolutamente a imprimere nella testa dei giocatori etnei la mentalità di una squadra vincente. Non è, siamo onesti, il problema quello di perdere a Agrigento, dove ci hanno vinto praticamente tutti, ma la sequenza imbarazzante di risultati negativi fuori casa che sono ormai il tema conduttore della stagione degli etnei.
Prossima partita contro il Taranto, fortunatamente in casa, dove il Massimino vince sempre o quasi.