I migranti sarebbero stati costretti a manodopera gratuita e picchiati ripetutamente durante la loro permanenza in Libia.
Un cittadino nigeriano, Sami Sule, classe 1995, è stato posto in stato di fermo in quanto gravemente indiziato del reato di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
A seguito dell’arrivo della nave della Guardia Costiera “C.P. 941 U. Diciotti”, il 14 luglio presso il Porto di Catania, con a bordo oltre 1400 migranti di varie nazionalità, soccorsi il 12 luglio in 6 distinti eventi S.A.R., la Polizia di Stato e la Guardia di Finanza di Catania avevano effettuato delle indagini coordinate dalla Procura Distrettuale della Repubblica di Catania.
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Dalle dichiarazioni rese da alcuni testimoni è emerso che il predetto Sule Sami avrebbe collaborato i trafficanti libici, svolgendo attività di sorveglianza e controllo dei migranti durante la loro permanenza nella safe house in Libia.
Alcuni testimoni hanno riferito di essere stati costretti dai trafficanti libici a prestare della manodopera gratuita per la realizzazione di opere di edilizia, e hanno specificato inoltre che, durante le giornate lavorative, durante le quali sarebbero stati ripetutamente picchiati da Sule ed avrebbero assistito alle violenze perpetrate da quest’ultimo anche nei confronti di altri migranti, presi a bastonate e cinghiate.