Tra loro uno dei controllori delle connection house in Libia. Riferito anche uno stupro sotto minaccia di armi.
Sono stati posti in stato di fermo 4 cittadini nord africani, 2 libici e 2 marocchini, poiché indiziati di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Si tratta di:
- EL MGARYEF Nasereddin, nato in Libia (cl.1977);
- AASSAL Mostapha, nato in Marocco (cl.1987);
- ALAJNAF Mftah, nato in Libia (cl.1990);
- TAOUSSY Kacem, nato in Marocco (cl.1976).
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TAOUSSI Kacemclasse 1976
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AASSAL Mostapha classe 1987
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ALAJNAF Mftah classe 1990
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EL MGARYEF Nasereddin clesse 1987
I fermi sono scaturiti da un’indagine svolta nella notte del 29 settembre, dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di Finanza, coordinata dalla Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, a seguito dell’arrivo, circa alle otto del mattino dello stesso giorno, al Porto di Catania della nave Vos Hestia di proprietà della ONG Save the Children, con a bordo 768 immigrati, che erano stati soccorsi il 26 settembre nell’ambito di 6 distinti eventi S.A.R.
I quattro nord africani in stato di fermo, sono stati individuati come conducenti di un gommone su cui viaggiavano 116 migranti. A loro si è risaliti grazie a delle dichiarazioni rese da alcuni testimoni, da cui è emerso anche che gli indagati avrebbero collaborato con i trafficanti libici, svolgendo attività di sorveglianza e controllo dei migranti durante la loro permanenza nella connection house in Libia. Alcuni testimoni hanno riferito di essere stati picchiati senza un apparente motivo con tubi di ferro o di gomma utilizzati per l’irrigazione e con bastoni.
Una testimone ha riferito di aver visto per la prima volta El Mgaryef Nasereddin, sparare colpi di kalashnikov alle alle gambe di due migranti che poco prima, di nascosto, avevano sottratto del cibo ai libici; in seguito, lo avrebbe rivisto in una seconda casa di detenzione, mentre entrando nelle stanze, calpestava volutamente chi dormiva a terra.
Una seconda testimone, ha riferito di aver subito dallo stesso El Mgaryef Nasereddin abusi sessuali sotto la minaccia di un’arma da fuoco.
Espletate le formalità di rito, i fermati sono stati associati presso la Casa Circondariale di Catania “Piazza Lanza” a disposizione dell’A.G.
Il GIP ha convalidato i fermi ed ha emesso nei confronti di tutti e quattro gli indagati la misura cautelare della custodia in carcere, per entrambi i reati per il primo degli indagati e per il reato di agevolazione dell’immigrazione clandestina per gli altri tre.