Sotto il sole giaguaro
Nel racconto che porta questo titolo, Italo Calvino narra di una coppia che ritrova la passione e la reciproca attrazione durante una vacanza in Messico, consumando cibo messicano.
È uno dei tre racconti dedicati ai cinque sensi (due non furono mai scritti), che dà anche il titolo al volume che li contiene. Mentre il narratore attribuisce questa riscoperta della passione al cibo, noi in realtà non sappiamo se questo è stato il vero fattore scatenante, ovvero lo sono stati il paesaggio, l’ambiente, o il fatto stesso di essere in vacanza.
Come si sa, la vacanza è il luogo della mente dove nascono, muoiono e risorgono le passioni. Non sappiamo, ma in realtà ci piace pensare che sia così, perché esiste una stretta relazione tra erotismo e cibo, tra cibo e sessualità.
Basti pensare ad un film come “La grande abbuffata” di Marco Ferreri, o alle “Ricette immorali” di Vazquez Montalban, solo per citare alcuni esempi del legame tra cibo ed eros.
Ma ci piace pensarlo anche perché la convivialità di una cena a due ben si concilia con la creazione di atmosfere favorevoli all’incontro dei sensi, e non soltanto limitandosi al gusto, ma anche all’olfatto, al tatto, alla vista, all’udito (“la voce sua soave…”).
Sono quelle situazioni del tutto speciali in cui l’altra/l’altro ci appare come un essere unico al mondo. E certamente la cucina messicana, per il largo uso che fa di “chili” (peperoncino), e di cioccolata, noti vasodilatatori, favorisce gli incontri erotici.
Così il piatto che propongo oggi è ispirato a quella cucina, ed è un antipasto/piatto unico a base di gamberi ed avocado.
I gamberi, come tutti i crostacei, soprattutto se mangiati con le loro uova, hanno un elevato potere di eccitazione dei sensi, ma al pari di tutti gli altri crostacei sono ricchi di colesterolo.
L’avocado è ricco di omega3 e dunque la loro combinazione è ideale per un piatto equilibrato. Considerate inoltre che 100 grammi di avocado apportano un contributo calorico di oltre 200 calorie, questo piatto fornisce tutte le calorie necessarie per un pasto completo.
Dosi e preparazione
Calcolate 24 mazzancolle di generose dimensioni per due persone.
Un avocado ben maturo
Sale, olio di palma, il succo di un limone, due o tre filetti di pomodoro fresco o pelato di buona qualità
50 grammi di cioccolato fondente amaro al 90 per cento di cacao, una noce di burro, 6 cucchiai di latte, peperoncino in polvere, Tabasco
Preparate la crema di avocado (“guacamole”).
Tagliate l’avocado in due per il lungo attorno al torsolo.
Usate solamente attrezzi di legno e ceramica perché l’avocado si ossida facilmente.
Togliete la buccia oppure ricavate la polpa scavando con un cucchiaino dentro le due metà.
Mettete i pezzi in una ciotola e versate immediatamente il succo di limone per evitare l’ossidazione.
Lavorate i pezzi con un cucchiaio o forchetta di legno, aggiungendo due/tre filetti di pomodoro tagliati a pezzetti, due cucchiai d’olio, possibilmente di palma, sale e qualche goccia di Tabasco.
Quando sarà ridotto a una crema aggiustate con eventuali aggiunte e coprite la ciotola con pellicola.
A parte fate scottare in acqua bollente non salata le mazzancolle, per circa 5 minuti.
Scolate, sgusciate e condite con un filo d’olio e una spruzzata di limone.
Mettete i gamberi nel piatto e guarnite con il guacamole.
Preparate poi la crema di cioccolato.
Spezzate la tavoletta di cioccolato in minuscoli pezzetti e ponetela in una ciotola con una noce di burro e 6 cucchiai di latte.
Fate scaldare a bagnomaria, e quando comincerà a liquefarsi aggiungete del peperoncino finemente tritato.
Amalgamate con un cucchiaio e quando sarà del tutto liquefatto togliete dal fuoco per evitare che il calore la faccia rapprendere.
Completate il piatto con la crema di cioccolato e servite in tavola.
Se volete mangiare alla messicana usate dei tacos o delle tortillas di mais.
Accompagnate il piatto con del buon prosecco o del bianco secco un po’ fruttato, senza esagerare, perché, come sosteneva Shekespeare, il vino esalta il desiderio ma rende più difficile il soddisfarlo.
Ma se volete sentirvi in Messico, scegliete una birra bionda, Corona, Sol o Modelo Especial (la mia preferita), bevuta rigorosamente dal collo della bottiglia in cui sia stata inserita una fettina di lime o limone verdello.
E se non trovate una birra messicana, provate con una Hefe-Weiss, sempre con la fettina di limone.
La sua trasparenza torbida darà un tocco che ben si abbina con l’atmosfera della serata.
Qui le ricette precedenti:
Cozze e corona
Farfalle con guanciale e zucchine/
Calamari ripieni con macco e finocchietto
Tagliata di controfiletto con funghi porcini
Alalunga con sesamo, zenzero e semi di papavero
Un matrimonio fra Nettuno e Cerere
Minestra di gamberetti e ceci
Tortino di baccalà e patate
Pasta con fegatelli e uova di pesce
Minestra di patate, riso e pesto
La marmellata di more
La marmellata di limoni
Nodini di aguglia imperiale al burro curcuma e limone
Scorfani e scorfanotti
Trenette con le uova di polpo
Totani
Riso con gamberi al burro, zenzero e coriandolo
Gemelli con pesce spada e fiori di zucca allo zafferano
Tonno sott’olio
Minestra del viandante di mare
Calamari e patate con pesto di Gramignazzo
Farfalle ufali e patelle
Uova in guazzetto di telline
Tagliatelle verdi con salsa di masculini
Tortino di pesce spatola e patate con pesto eoliano
Gnocchi con cozze e pesto di basilico
Paccheri all’agro di pesce con ricotta e bottarga
Cibreo alla crema di melograno
Il nero di seppia
È primavera tempo di seppie
L’aggrassatu
Uno sposalizio in bianco-rosso-nero
U sugu
Tris di carciofi
Delizia di carciofi
Carciofi a spezzatino e in fricassea
Caponatina-di-primavera
Caponatine
Coniglio in agrodolce
Coniglio alla stimpirata
Pasta con la scarola
Trionfo di broccoli
Pasta ‘ncaciata
Sformato-di-pesce
Pizza-alla-catanese
Torta salata all’Acitana