Marmellata di more
Per la mia generazione gli anni del liceo e dell’università erano anche il tempo delle more.
Si andava, ragazze e ragazzi, sull’Etna per more e si aveva così modo di conoscersi, frequentarsi, amoreggiare.
Nascevano e finivano storie tra un assaggio e l’altro, mentre camicie, magliette, braccia e gambe pativano gli attacchi dei rovi.
Adesso per me il tempo delle more è il tempo delle passeggiate per mantenersi in forma, per scrutare la natura, e per raccogliere more in quantità per fare la marmellata.
Qui a Salina, lungo le piccole e strette valli che sfociano sulla strada provinciale e proseguono verso il mare, oppure salendo su per il monte Fossa delle felci, e in tanti altri posti si trovano ottime more.
Un salutare passeggiata in montagna, a respirare aria pura e fresca, al mattino, vi allungherà la vita e vi consentirà di fare dell’ottima marmellata.
Ingredienti
1 kg di more fresche
350 grammi di zucchero
mezzo bicchiere da vino di Corinto nero
Preparazione
In una pentola dai bordi alti (necessaria per evitare che gli schizzi della marmellata quando si addensa vi scottino le mani) mescolate le more pulite e lo zucchero.
(Se le more che avete raccolto non sono in quantità sufficiente potete congelarle fino a quando non ne avrete un chilo.
Congelatele dopo averle lavate velocemente in acqua. Conservano molto bene sapore profumi e aromi).
Portate ad ebollizione e lasciate bollire a fuoco lento per 15 minuti.
Spegnete e fate raffreddare a pentola coperta.
Quando saranno sufficiente fredde, frullate il tutto con il frullatore ad immersione.
Riportate ad ebollizione e fate bollire a fuoco lento fino a quando la marmellata non sarà densa al punto da esser pronta.
Aggiungete allora il mezzo bicchiere di Corinto nero, un vino che ha profumo di more e frutti di bosco, rimescolate velocemente, lasciate asciugare ancora qualche minuto.
Versate la marmellata nei vasetti puliti e sterilizzati, serrate strettamente il coperchio e capovolgeteli per farli andare sottovuoto.
Lasciate raffreddare, riportateli con il coperchio all’insù, verificate che siano sotto vuoto ed etichettateli con la data di produzione.
Qui le ricette precedenti:
La marmellata di limoni
Nodini di aguglia imperiale al burro curcuma e limone
Scorfani e scorfanotti
Trenette con le uova di polpo
Totani
Riso con gamberi al burro, zenzero e coriandolo
Gemelli con pesce spada e fiori di zucca allo zafferano
Tonno sott’olio
Minestra del viandante di mare
Calamari e patate con pesto di Gramignazzo
Farfalle ufali e patelle
Uova in guazzetto di telline
Tagliatelle verdi con salsa di masculini
Tortino di pesce spatola e patate con pesto eoliano
Gnocchi con cozze e pesto di basilico
Paccheri all’agro di pesce con ricotta e bottarga
Cibreo alla crema di melograno
Il nero di seppia
È primavera tempo di seppie
L’aggrassatu
Uno sposalizio in bianco-rosso-nero
U sugu
Tris di carciofi
Delizia di carciofi
Carciofi a spezzatino e in fricassea
Caponatina-di-primavera
Caponatine
Coniglio in agrodolce
Coniglio alla stimpirata
Pasta con la scarola
Trionfo di broccoli
Pasta ‘ncaciata
Sformato-di-pesce
Pizza-alla-catanese
Torta salata all’Acitana