Abbiamo già parlato dell’incontro organizzato dal Tavolo su come la tecnologia stia cambiando il giornalismo, (https://www.cataniapubblica.tv/giornalismo-protagonisti-a-confronto-nel-meeting-del-tavolo/)
qui diamo la possibilità a chi al giornalismo si sta appena avvicinando, di raccontare cosa ha visto ieri.
di Chiara Carbone
La prima cosa che salta agli occhi, assistendo al dibattito, è lo scontro generazionale. Due idee di giornalismo completamente differenti a confronto. Da una parte quella di chi ha deciso di puntare sul cambiamento e sul web, che cerca non solo di adeguarsi al presente, ma di guardare al futuro.
Dall’altra parte la “vecchia scuola”, che si è formata in redazioni che non avevano ancora visto l’avvento del pc. Una vecchia generazione di giornalisti che punta il dito contro i giovani che si improvvisano professionisti e che spesso, per il solo fatto di saper utilizzare uno smartphone o un tablet, li scavalcano e prendono il loro posto nelle redazioni. Si parla dei laureati in Scienze della Comunicazione non adeguatamente formati durante gli anni universitari, di contenuti scadenti pubblicati per la necessità di aggiornare i siti frequentemente, di un bombardamento di informazioni che punta alla quantità anziché alla qualità.
Ma non si comprende che la sfida del futuro è proprio questa: riuscire ad emergere nel mare magnum della rete proponendo contenuti sempre aggiornati, quasi in tempo reale, senza che questo vada a discapito della qualità.
Il meeting è iniziato con l’intervento di chi si chiedeva con rammarico come una città “viva” dal punto di vista editoriale come Catania sia potuta rimanere così indietro.
La risposta è presto data: fino a quando si continuerà a guardare al passato con nostalgia e a vedere quei giovani armati di telefonini di ultima generazione come delle minacce, anziché come una risorsa da formare; fino a quando si guarderà alla rivoluzione digitale con disprezzo e ai nuovi mezzi con sospetto, senza riuscire a scorgerne le immense potenzialità; fino a quando si utilizzeranno momenti di confronto pensati per discutere di nuovi temi, per riaprire vecchie diatribe, allora sarà impossibile anche solo parlare di futuro.