L’ente denuncia un’assurda storia capitata al meticcio Enea e alla sua proprietaria.
Si chiama Enea é un meticcio. Ed è stato smarrito dalla sua proprietaria il venerdì sera 30 Ottobre a Catania.
Da quel momento una serie di traversie si mettono in mezzo fra il cane e la padrona. A denunciare la situazione l’Enpa di Catania che in una nota ricostruisce i fatti.
L’impetuoso cane scappa alla presa del guinzaglio e si perde in città. La padrona e le sue amiche lo cercano fino a notte fonda senza esito. La mattina seguente dunque, la ragazza mentre stava per recandosi al Comando dei Carabinieri per sporgere denuncia di smarrimento, afferma l’Enpa, “riceve la telefonata di una dottoressa dell’ASP3 veterinaria che la informa del rinvenimento del cane. Enea ha il microchip”.
Fin qui tutto normale spiega l’Ente di protezione animale ma la dottoressa a quel punto invece di restituire subito alla proprietaria il cane, “pretende la presentazione di una denuncia di smarrimento dando termini e scadenze per il ritiro impossibili da mantenere”.
La proprietaria dunque “va a sporgere denuncia di smarrimento “di un cane già ritrovato!!!” ma quando si reca all’Asp3 per ritirarlo trova tutto chiuso.
Inoltre, scrive ancora l’Enpa “la faccenda assume toni irreali quando lo stesso giorno su Facebook imperversa la richiesta di adozione di Enea.
Per due giorni l’ambulatorio Asp3 rimane chiuso, e la proprietaria comincia la ricerca nei canili finendo nella struttura di Acireale, dove le viene detto che non possono restituirle il cane senza la liberatoria dal Comune.
“L’odissea continua, prosegue la nota, da li viene mandata da un ufficio all’altro compreso anche quello della Polizia Municipale. Alla fine in un ulteriore ufficio le viene risposto che avrebbe dovuto aspettare che la richiesta di restituzione fosse protocollata quindi, il lunedì successivo, ancora un’altra settimana.
La ragazza si rivolge quindi alla sezione Provinciale Enpa di Catania per riavere il proprio amato animale.
“Enpa, conclude la nota, avvertita la sera del 5 Novembre la mattina successiva ha fatto restituire il cane al legittimo proprietario, immediatamente mandato la richiesta di provvedimenti urgenti al Sindaco di Catania per l’uso sconsiderato e omissivo della cosa pubblica da parte dei suoi funzionari ed in ultimo al Direttore Generale ASP3 di Catania per le responsabilità e l’abuso d’ufficio per il danno ingiusto arrecato e compiuto dalla dottoressa dell’ASP nella gestione del benessere degli animali e in questo caso Enea, lasciato in un canile 5 giorni senza che ve ne fosse motivo e del diritto alla proprietà.
Di tutto questo, oltre agli organi prima citati se ne occuperà l’Autorità Giudiziaria”.
Foto tratta dalla pagina Facebook dell’Enpa