Il segretario della Fistel Cisl Siciliana Giuseppe Tomasello lancia l’allarme denunciando lo stato di crisi drammatico in cui versano le emittenti televisive regionali. Il forte calo degli introiti pubblicitari conseguente alla grave recessione che coinvolge tutta la filiera del tessuto industriale, associata alla mancanza di una legge regionale che preveda dei contributi, così come sono stati garantiti in quasi tutte le regioni del territorio nazionale in occasione dell’avvio della digitalizzazione del segnale televisivo (switch-off), hanno fatto sprofondare in una crisi irreversibile tutto il settore. “Lodevole l’iniziativa di una proposta di legge già all’approvazione dell’ARS, ma leggendone il contenuto – dice il segretario delle Fistel Cisl Siciliana- riteniamo che i rimedi proposti sia dal punto di vista normativo che economico non siano sufficienti a quello che è il panorama attuale delle aziende in crisi del settore. Sindacalmente la problematica più urgente di questi lavoratori è dettata dal fatto che gli stessi sono privi di tutte le coperture che derivano dagli ammortizzatori sociali non previsti per il settore se non in deroga alla legge vigente”. A pagare nell’immediato tale stato di cose a detta del segretario di Catania Antonio D’amico sono ad esempio i lavoratori della Telecolor che nonostante un accordo di solidarietà (ancora non finanziato) hanno ricevuto l’avvio della procedura di licenziamento che riguarda 29 lavoratori tra tecnici e amministrativi su un totale di 39 unità che se non si riuscirà a trovare una soluzione adeguata, alla fine della procedura, si ritroveranno senza alcuna copertura economica. Riteniamo -aggiunge Antonio D’Amico- che nei prossimi mesi a questa azienda se ne potrebbero aggiungere altre che attualmente sopravvivono solo per il sacrificio sia in termini di occupazione che salariale dei lavoratori , ecco perché è indispensabile e urgente che la regione, in attesa di una normativa di riordino del settore, si faccia carico assieme alle OO.SS nel ricercare soluzioni adeguate nei confronti di un comparto cosi delicato e allo stesso tempo cosi importante che ha rappresentato negli anni sinonimo di democrazia e pluralità dell’informazione in Sicilia.