Pubblicato il: 25 July 2018 alle 9:03 am
Chi ha sbagliato paghi chiede È Catania, Santi Bosco vuole che la discussione approdi in consiglio, i sindacati spingono sul ricorso.
Continuano le reazioni alla decisione della Corte dei Conti di Palermo che ha dichiarato il dissesto economico-finanziario del Comune di Catania.
Per i rappresentanti del laboratorio politico È Catania “C’è stata la volontà di nascondere l’abnorme entità del debito del Comune e l’assoluta irresponsabilità nel trattare l’argomento che ci ha traghettato ad un punto di non ritorno. Il dissesto economico-finanziario equivale ad un terremoto per una città come la nostra che ha un tasso di disoccupazione giovanile enorme e che è scivolata in una crisi economica, sociale e lavorativa senza precedenti. La nostra preoccupazione va soprattutto alle fasce più deboli della nostra città, a tutti coloro che hanno bisogno di servizi sociali gratuiti erogati dal nostro comune.”.
“All’attuale amministrazione comunale eletta da quarantaquattro giorni chiediamo di continuare su questa via di trasparenza e di comunicare tutti i passi che nei prossimi giorni intraprenderà. Tuttavia troviamo importante ricostruire la responsabilità politica e amministrativa, individuando chi ha causato il dissesto.
Catania non può essere la città dove i potenti rimangono impuntiti. La città ha il diritto di sapere chi l’ha condannata a questa sofferenza e in che modo sono stati spesi questi soldi senza avere evidenti benefici per la collettività”, conclude la nota.
Il consigliere comunale di Forza Italia, Santi Bosco torna sulle dichiarazioni di Bianco e Andò e scrive: “Solo dei marziani atterrati dallo spazio da pochi giorni potrebbero non mettersi a ridere di fronte alle stupefacenti ricostruzioni sulla pronuncia di dissesto tentate dall’ex sindaco e dall’ex assessore. Ci vuole davvero un grande coraggio e una altrettanta grande faccia tosta nel sostenere che l’amministrazione comunale uscente abbia avviato un percorso di risanamento delle casse comunali, tale da consentire adesso di resistere al dissesto. Quando è proprio la Corte dei Conti, in maniera impietosa, a mettere nero su bianco che le condizioni per il dissesto finanziario si sono concretizzate nelle annualità 2016 e 2017, nel mezzo dell’era Bianco.
Credo sia opportuno che quanto prima il consiglio comunale possa discutere di questa vicenda, proseguendo l’operazione trasparenza e verità iniziata dalla nuova amministrazione”.
Per i sindacati catanesi: “Si apre il capitolo più difficile degli ultimi 50 anni. Chiediamo al sindaco Pogliese di presentare un ricorso urgente e ben motivato a tutela dei catanesi, del loro futuro e del territorio. Non possiamo versare lacrime e sangue per colpe antiche e, soprattutto, non dovranno essere i più deboli a pagare i prezzi più alti per poter risollevare la testa, tutti” scrivono i tre segretari di CGIL, CISL e UIL di Catania a proposito della decisione presa dalla sezione Controllo della Corte dei Conti di Palermo.
Per le segreterie provinciali delle tre sigle, “da quasi una decina d’anni, i rappresentanti dei lavoratori offrono alle istituzioni locali, analisi e prospettive in vista, su tutti gli ambiti occupazionali e amministrativi, di ciò che sarebbe potuto accadere e che purtroppo oggi è accaduto. I sindacati spesso sono equiparati a delle insistenti “Cassandre”, ma anche grazie al nostro lavoro in questi ultimi anni, la città si è sforzata di trovare soluzioni condivise. Adesso crediamo che stringersi tutti assieme – associazioni, enti, movimenti, partiti,singoli gruppi di cittadini- per trovare soluzioni concrete e sostenibili sia l’unico percorso possibile, senza particolarismi e con l’unico obiettivo di farcela. Catania deve farcela”.
E il sindacato pensionati della Cgil si unisce al coro delle sigle confederali che chiedono un ricorso dai contenuti efficaci all’amministrazione comunale.
“Negli anni scorsi il sindacato dei pensionati ha più volte lanciato l’allarme di un possibile dissesto che adesso potrebbe colpire soprattutto le fasce più deboli della città.
Tra questi gli anziani catanesi, già tristemente alle prese con pensioni bassissime, case fatiscenti, diritto alla salute e al benessere per nulla garantito da un welfare molto fragile.
“Riteniamo che la decisione della Corte dei Conti finirà per procurare non solo prolungati disagi alla comunità ma anche ulteriori oneri economici per le famiglie già sottoposte al pagamento di tributi esosi, in un periodo di grandi difficoltà economiche”.
- Posted by Redazione
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