Queste le necessità emerse dall’affollata sala dei lavori dove si è operato per cercare di abbattere i pregiudizi sulla tematica.
Un’azione integrata e sinergica tra i diversi professionisti interessati, dallo psicoterapeuta, all’endocrinologo, all’avvocato.
Il tema dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere, mirato nello specifico alle questioni Lgbt+, è stato trattato a tutto tondo nel corso del seminario organizzato nei giorni scorsi a Catania dal centro studi Spazio Imago.
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L’obiettivo dei lavori è stato quello di avviare un percorso di creazione di un linguaggio e di strumenti comuni fra gli operatori del settore, abbattendo quegli stereotipi e pregiudizi che spesso allontanano lo stesso professionista da un’adeguata presa in carico delle persone LGBT.
“L’approccio interdisciplinare – ha spiegato Gaetano Sisalli psichiatra e presidente di Spazio Imago – è fondamentale perché sono varie le professionalità che entrano in gioco sia nell’orientamento sessuale sia nell’identità di genere”.
A seguire l’excursus storico-culturale intitolato Dalla terapia riparativa al paradigma affermativo è stato affrontato dallo psicologo e psicoterapeuta, Gerry Lanzafame che ha affermato: “Di fronte alla diversità i gruppi di potere strutturano interventi di conversione e/o correzione ma anche epurazione finalizzati ad un cambiamento imposto dalla cultura dominante. Le terapie o strategie di conversione hanno come obiettivo l’estinzione di un comportamento ritenuto “sbagliato” diventando inevitabilmente generatori di odio fra gli umani”.
Quindi la psicoterapeuta e sessuologa Cristiana Bonaffini ha affrontato il tema: La sessualità umana ed i copioni sessuali sottolineando come già nel 1999 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ritenesse “la sessualità parte integrante della vita ed influenzata dall’interazione di fattori biologici, psicologici, sociali, economici, politici, […], religiosi e spirituali che arricchiscono e rafforzano la comunicazione e l’amore tra le persone“. “Nasciamo sessuati – ha detto – dotati cioè di un sesso biologico, ma impieghiamo tutta la vita a diventare Sessuali. Esistono più dimensioni legate alla sessualità, quella riproduttiva, quella relazionale, quella ludica, tutte degne di rispetto e proprio nel rispetto, di sé e dell’altro, esistono vari modi di vivere la sessualità”.
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Poi l’endocrinologo Mario Vetri ha parlato di Quando un farmaco può cambiarti la vita spiegando che “Sono disponibili delle cure per aiutare le persone con disforia di genere ad esplorare la loro identità e trovare un ruolo nel quale si sentano a proprio agio. Le ultime novità apparse sulle linee guida dell’Endocrine Society puntano l’attenzione sulla disforia di genere nei bambini e soprattutto negli adolescenti. Ovviamente esistono regimi di trattamento diversi per adolescenti e adulti”.
Quindi l’avvocata Gabriella Gangi ha parlato di Orientamento sessuale e identità di genere di fronte alla legge facendo riferimento alla sentenza della Corte Costituzionale nº 221 del 2015 che sostiene la “non indispensabilità dell’intervento chirurgico ai fini della rettificazione anagrafica”, un netto passo in avanti quindi rispetto alla giurisprudenza precedente.
Infine lo psicologo Andrea Malpasso, dell’Associazione Queers ha posto l’attenzione sui pregiudizi culturali attorno all’orientamento sessuale e all’identità di genere e come essi possono influenzare il lavoro dei professionisti della relazione di aiuto con le persone LGBT+, sottolineando la necessità di costruire una relazione basata sull’accoglienza e sul non-giudizio.