Partono il 2 gennaio le vendite di fine stagione che coinvolgeranno un migliaio di negozi di abbigliamento, calzature e accessori nel cuore commerciale e direzionale della città. “Vasto assortimento e prezzi bassi per smuovere i consumi” promettono i commercianti che escono con le ossa rotte dai pessimi risultati dell’ultimo trimestre e dallo stesso shopping natalizio.
L’Ascom Confcommercio prevede che su circa 135 mila famiglie catanesi, 81 mila saranno colte da febbre da shopping e ogni nucleo familiare lascerà nelle casse dei commercianti della città intorno a 305 euro mentre l’acquisto medio per persona si aggirerà intorno ai 120 euro. La spesa complessiva dei catanesi per i saldi si attesterà dunque intorno ai 25 milioni di euro, con un calo del 16% rispetto allo scorso anno.
“Nonostante l’aria di crisi sono certamente numeri importanti – afferma il presidente provinciale di Confcommercio Catania Riccardo Galimberti – che saranno determinanti per mettere ordine nei bilanci delle nostre aziende. Non si può infatti dimenticare che arriviamo al periodo dei saldi alla fine di un trimestre estremamente negativo che ha visto il settore del tessile e calzaturiero in enorme difficoltà, con cali dei volumi di affari per talune aziende sino al 30/35%. Contiamo di incrementare la previsione di spesa relativa alle famiglie catanesi anche con gli acquirenti dell’hinterland per i quali la nostra Città rappresenta un punto di riferimento specie durante i saldi invernali. Così quei 25 milioni di euro potrebbero ancora aumentare. I saldi saranno un’opportunità, quest’anno più che mai, per i consumatori – conclude Galimberti – grazie al fatto che l’offerta proposta dai commercianti partirà con una base di sconto più ampia, spesso già col 40%”.
Gli acquirenti, assicura la confederazione, saranno ben garantiti da regole comportamentali tenute dai commercianti su indicazione dell’Ascom Confcommercio. Per i saldi deve essere indicato il prezzo iniziale, la percentuale di sconto ed il prezzo finale scontato e al cliente è consentito l’utilizzo di carta di credito.
Certo non incoraggia l’allarme lanciato dalle associazioni dei consumatori secondo le quali il potere d’acquisto delle famiglie italiane diminuirà ancora nel corso del 2013 per effetto della “stangata” preannunciata in questi giorni dal governo nazionale.
“L’IMU e gli aumenti tariffari preannunciati– spiega Francesco Sorbello vice direttore di Confcommercio Catania – amplificheranno ancor di più i problemi del commercio che in questi anni sono stati condizionati anche all’andamento dei prezzi nel settore dei servizi indispensabili. Si tratta infatti di una distrazione di spesa da parte delle famiglie, che, appunto, non confluirà più nella rete distributiva, con ricadute negative specie su alcuni settori merceologici non di largo e generale consumo. Ma quello che ci preoccupa maggiormente è che a Catania lo stato di crisi di tante piccole e grandi aziende ha determinato molti licenziamenti e cassa integrati, una condizione che si ripercuote inevitabilmente sui consumi”.
L’Ascom Confcommercio ricorda che i negozi potranno restare aperti nelle giornate di domenica e festivi per l’intera giornata.
“I nostri clienti saranno come sempre assistiti e guidati nelle scelte con la professionalità di sempre – assicura Giovanni Saguto, presidente di Ascom Confcommercio Catania – Generalmente i colleghi permetteranno la prova dei capi, la possibilità di effettuare i cambi e di pagare la merce acquistata in saldo anche attraverso l’utilizzo di strumenti elettronici. Per i commercianti quest’anno i saldi rappresenteranno il 25% delle vendite complessive invernali, una percentuale indicativa anche del fatto che gli acquirenti troveranno nei negozi le collezioni all’ultima moda e non i fondi di magazzino”.