È più di un mese che nel paesino montano si deve fare economia di acqua, nonostante questo le bollette sono salate. Il Comune è già corso ai ripari.
di Rosamaria Di Francesco
L’acqua, un liquido prezioso che costa anche caro, lo sanno bene gli abitanti di Cesarò, piccolo comune del Parco dei Nebrodi, che ogni anno nei mesi estivi devono fare i conti con la sua mancanza.
“Soprattutto ad agosto, ci spiegano alcuni residenti, l’acqua arriva un giorno si e l’altro no, ma quest’anno si è superato ogni limite, siamo rimasti senza acqua per giorni, anche i serbatoi sono vuoti infatti, oltre a ricevere l’acqua a intermittenza e quindi non avendo la possibilità di accumularla, da lunedì e per diversi giorni non ne riceviamo proprio più”.
“Ci arrangiamo come possiamo, dicono a Catania Pubblica, andando nelle fontane vicine, ma non è più accettabile una cosa del genere”.
La gente che vive a Cesarò è stanca e pretende delle spiegazioni, soprattutto in questi giorni che sono arrivate le bollette del biennio 2010/2011. “Ci sentiamo anche presi in giro, dicono, visto che gli importi sono scandalosi”.
Dal Comune ci assicurano che si è fatto il possibile per correre ai ripari e che il problema è dipeso dal fatto che “si sono spezzate due tubature, una il 18 agosto in contrada Tre arie e l’altra lunedì sul fiume Simeto a 6 metri di profondità; inoltre il 19 agosto è andato in tilt il motore che è stato però già sostituito”.
I danni sono stati riparati, spiegano inoltre, è stata riattivata la centrale di Maniace e l’acqua da ieri sera è in funzione e fruibile nelle case.
Ma ciò che si chiedono gli abitanti del paesino è perché puntualmente ogni estate il paese rimanga senza acqua e si constatano guasti alle condotte.
Dal Comune ci rispondono che i guasti non si possono prevedere e che in questo mese il motore è messo maggiormente sotto stress visto la maggiore richiesta, inoltre le tubature sono obsolete e dunque appena arriva l’acqua dove trova resistenza spacca i condotti.
Il Comune, inoltre, informa che se le bollette corrispondono al consumo effettuato ovviamente vanno pagate, altrimenti basta fare delle segnalazioni all’ufficio Ente acquedotti siciliani (Eas) per avere tutte le informazioni.