Bellissima partita da parte di entrambe le squadre. Un episodio al termine dei 90 minuti risulta decisivo.
di Salvatore Giuffrida
Partita avara di emozioni nel primo tempo, quella tra il Catania e la Fidelis Andria di stasera al Massimino.
I rossazzurri, sono stati schierati da Lucarelli, che non è in panchina per scontare la seconda giornata di squalifica dopo le proteste del finale del primo tempo contro il Lecce, con il classico 3-5-2. Di contro l’Andria si è schierata a specchio, ma in fase di non possesso vi erano ben sei difensori in linea a chiudere tutti i varchi.
Il giro palla del Catania è stato parecchio lento e le occasioni da rete sono arrivate con il contagocce; solo Russotto ha cercato di velocizzare la manovra, arrivando anche al tiro miracolosamente parato da Maurantonio. L’Andria si è affidata al contropiede, sempre innescato con lanci lunghi e velenosi.
Nel secondo tempo, l’Andria ha cambiato modulo osando di più. Il 4-3-3 che è stato proposto dai pugliesi è risultato assai efficace, e i rossazzurri non sono riusciti a trovare sbocchi alla loro manovra, subendo per altro parecchi contropiedi insidiosi.
Il solo Russotto è stato a creare palle pericolose dentro l’area, sempre ben spazzate dall’accorta difesa dell’Andria. Ma il Catania di quest’anno ha molto cuore e spinge a testa bassa negli ultimi minuti, per accontentare i circa dieci mila tifosi sugli spalti, che chiedevano a gran voce la vittoria.
Quando la partita sembrava oramai destinata allo 0-0, il rigore di Lodi, che è stato assegnato per una spinta in area su Ripa, a bloccare il risultato.
Vittoria sofferta ma meritata, anche se l’Andria avrebbe meritato il pareggio, vista la prestazione in campo dei suoi giocatori e il buon assetto tattico.