Rossoazzurri non vincono contro l’ultima in classifica. Male Biagianti e squadra totalmente spenta. Approccio tattico da rivedere.
di Salvatore Giuffrida
Si dovevano fare tre punti a Melfi, contro l’ultima in classifica, e puntualmente il Catania delude la piazza, uscendo dallo stadio Arturo Valerio, con un pari agguantato per il rotto della cuffia.
Il Catania schierato da Mister Rigoli è un 4-2-3-1 con Pisseri, Djordjevic, Bergamelli, Gil, Nava, Biagianti, Bucolo, Di Cecco, Di Grazia, Russotto e Calil.
Il Melfi si schiera con il 3-4-3, che all’occasione diventa 5-3-2.
Partita molto lenta nel primo tempo, con il Catania, che chiamato a dare ritmo e incisività alla manovra di gioco risponde assente. Un Melfi che incredibilmente gioca meglio dei rossazzurri, ma non riescono a pungere. Dopo la mezz’ora di gioco un piccolo lampo in un primo tempo soporifero, dove le due squadre si dividono le occasioni in avanti. Primo tempo che finisce tra i fischi all’arbitro, per non aver accordato un rigore al Melfi per un fallo di mano di Nava dentro l’area dopo un liscio clamoroso.
Secondo tempo che comincia con un Catania più arrembante soprattutto nella fascia sinistra con Djordjevic che spinge tantissimo, ma dura poco. Il Melfi prende le contro misure e poi si porta in vantaggio. Imbarazzante Biagianti che liscia l’intervento sul suo diretto avversario e poi lo guarda senza più aggredirlo, palla che arriva a Defendi solo dentro l’area di rigore che è libero di tirare e fare gol sull’uscita di Pisseri, molto incerto nell’occasione.
La reazione del Catania tarda ad arrivare, e sono da segnalare solo un cross di Djordjevic dopo 10 minuti di sterilità totale e un tiro di Russotto da distanza siderale.
Rigoli tenta il tutto per tutto, e rischia tantissimo mettendo dentro Barisic, Paolucci e Mazzarani per uno spento Calil, un lentissimo Di Cecco, mai entrato in partita e per un buon Djordjevic.
Appena entrato Mazzarani inventa un controllo al centrocampo la da a Russotto che crossa e Barisic di testa pareggia.
Il Catania nel finale è purtroppo troppo sbilanciato in avanti e senza equilibrio al centrocampo. Gli ultimi istanti sono del Melfi che rischia addirittura di vincere l’incontro. Idee tattiche di Rigoli tutte da rivedere, come l’approccio alla partita che secondo noi è stato molto scadente. Infatti il Catania visto oggi allo stadio Arturo Valente ha fatto cento passi indietro rispetto a quello visto in casa contro il Messina. Un atteggiamento mentale di supponenza che non trova riscontri tecnici sul campo.
Domenica pomeriggio c’è il Lecce che farà visita al Catania e i presupposti per essere ottimisti per un risultato pieno, vista la prestazione di oggi, vengono proprio meno.