Perdere fa sempre male, perdere non meritando ancora di piu’. Il Catania beach soccer perde la finale di Coppa Italia che va nelle mani della Sambenedettese ma soprattutto conquistata dalle mani del suo portiere Ruspantini autore di piu’ di trenta interventi utili nei due tempi giocati dall’estremo della squadra avversaria.
A nulla è servito l’assedio Catania da metà secondo tempo e per tutta la terza frazione: la differenza lo ripetiamo sia chiama Ruspantini con 14 interventi utili nel terzo tempo, con i sogni di Catania infranti sul muro della porta avversaria.
Era l’occasione da non perdere e la Domusbet ha fatto di tutto per conquistare la Coppa ormai stregata. Da applausi la prestazione di Stankovic, stoica quella di Rafinha e Juninho senza dimenticare tutto il gruppo da Bosco a Fred sfortunato a cinque secondi dalla fine a non impattare la sfera del 5-5.
Due squadre che hanno giocato subito a beach tra spettacolo e acrobazie. La Domusbet Catania ha cominciato bene sparando dall’inizio verso la porta avversaria con Juninho che apriva il duello con Ruspantini ma l’estremo della Samb diceva no in due occasioni. Nell’equilibrio totale era Catania ha provarci con Rafinha due volte ma ancora Ruspantini negava la rete. Cosi in silenzio nel torpore usciva il diagonale di Tavarez a battere Bua per il vantaggio Samb. Rossazzurri storditi che purtroppo subivano anche il raddoppio. Belluso girava il roster, Catania attaccava con Stankovic che si esibiva in due rovesciate delle sue ma ancora Ruspantini metteva il lucchetto alla sua porta.
Cambio di estremi con Belluso che mandava dentro Vitale, mentre la Samb stranamente metteva in panca il paratutto Ruspantini per Carotenuto. Così la porta stregata del primo tempo veniva sfatata dal l’incantesimo Stankovic abile a riaprire la partita. Ma tra sortilegi ecco il rimbalzo impazzito sul tiro di Bruno dove Vitale veniva ingannato e battuto per il 3-1. A cinque dal termine del secondo tempo Fred lasciava libero Lucio che coordinandosi in maniera perfetta in sforbiciata batteva Vitale 4-1. Finita? No perché il cuore Catania non muore mai: così Rafinha da fuori trovava il set e trenta secondi più tardi Juninho da fuori sfruttando il rimbalzo bucava Carotenuto per il meno uno, 4-3. Sicuramente non girava a Catania che per due volte con Stankovic trovava l’impatto giusto ma la palla danzava sulla linea senza entrare.
Subito emozioni nel tempo finale: Stankovic trovava un gran piattone dopo una bella azione corale per il 4-4. Ma tutto veniva spazzato dal 5-4 della Samb con Franceschini che sulla linea non riusciva ad evitare la rete. Qui però Catania metteva sotto assedio la Samb con occasioni su occasioni: Stankovic, Juninho, Rafinha e ancora Bosco. Catania ci provava da ogni angolo ma Ruspantini era mostruoso prendendo anche l’impossibile. Anche a dieci dalla fine il pallone sopra la testa di Fred che, con Ruspantini a terra, non riusciva mettere dentro. A cinque dalla fine la beffa Samb che sfruttava l’ultimo libero chiudendo la gara sul 6-4 finale protandosi la Coppa Italia a casa. Una maledizione per la Domusbet Catania che per il terzo anno di fila cede in finale la Coppa Italia un epilogo assurdo per una finale dominata in lungo e in largo ma purtroppo persa e conservata dalla dea bendata che abbraccia la Samb protetta dalle mani di Ruspantini.