In una nota il responsabile provinciale dice ancora “Nulla è stato concordato con noi”.
“Purtroppo dobbiamo correggere l’assessore al welfare Angelo Villari perché dalle sue dichiarazioni si evince che non conosce bene l’evoluzione della questione. Avevamo altri accordi”, afferma Antonio Santonocito, responsabile provinciale della Fesica, Confsal, in una nota giunta in redazione.
“L’impegno pubblico con il precedente assessore Fiorentino Trojano infatti, ha sempre conteggiato il numero degli asili e non quello dei bambini pertanto si è sempre parlato del mantenimento di 11 asili nido comunali con la possibilità di inserirne in bando altri 2 da finanziare con i fondi Pac. Adesso invece si stravolge tutto”, dichiara ancora Santonocito.
È scontro tra le lavoratrici socio-assistenziali degli asili nido comunali della città di Catania, il sindacato Fesica-Confsal che ne tutela i diritti lavorativi e il nuovo assessore al welfare Villari che sta procedendo alla pubblicazione del bando dell’amministrazione Bianco.
Circa una cinquantina sono i posti i lavoro a rischio e “non si è provveduto a nessun accordo di salvaguardia occupazionale”, lamenta ancora Santonocito.
“Purtroppo il conteggio è presto fatto: se ci sono solo 360 bambini e tutti sappiamo che è a causa delle rette troppo alte non concorrenziali con i servizi privati, e dividiamo tale numero per 13, il parametro regionale per il rapporto tra assistenti e bambini, otteniamo un numero molto più basso rispetto a quello delle attuali lavoratrici. Se però per le puericultrici comunali, in quanto tali, si sta provvedendo a una ridistribuzione in altre collocazioni, per le lavoratrici legate alle cooperative è tutta un’altra storia”, dichiara.
In merito all’affermazione di Villari sul fatto che ad oggi non risultano licenziamenti, Santonocito si dice stupito di tali affermazioni. “Ci meravigliamo che non sappia come stanno le cose – dice il responsabile provinciale della Fesica – perché se ad oggi non ci sono licenziamenti non è certo per merito dell’amministrazione, ma solo delle lavoratrici e dei sindacati che stanno a turno a casa per un mese, perché tutti possano avere qualche stipendio.
Noi di Fesica insieme a Uil e Cgil, aggiunge, abbiamo chiesto un incontro urgente con l’assessore Villari per chiarire i parametri del bando che è una prova del fatto che nulla è stato concordato con noi. Avevamo altri accordi. Siamo preoccupati”, conclude Antonio Santonocito, responsabile provinciale della Fesica, Confsal.
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