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All’insegna del divertimento, la proposta di Padova dove, al San Gaetano, sino al 26 febbraio, c’è Godzil-Land Un viaggio fantastico dal Mondo Perduto a Jurassic Park. I piccoli li amano per la loro mostruosa aggressività, gli adulti per la loro silenziosa testimonianza. I dinosauri sono diventati una costante culturale del nostro tempo. La fantascienza li ha resi protagonisti di storie indimenticabili. Come questa mostra dimostra.
Treviso cala molte, notevoli proposte. Innanzitutto Storie dell’Impressionismo. I grandi protagonisti da Monet a Renoir, da Van Gogh a Gauguin, sino al 17 aprile, al Museo di Santa Caterina. 140 opere, quasi tutti dipinti, ma anche fotografie e incisioni a colori su legno, per raccontare, come prima mai fatto in Italia, le varie storie dell’impressionismo. Opere, spesso capolavori, provenienti da musei e grandi collezione di mezzo mondo.
Sempre a Santa Caterina, Tiziano Rubens Rembrandt. L’immagine femminile tra Cinquecento e Seicento. Tre capolavori dalla Scottish National Gallery di Edimburgo. Sono la Venere che sorge dal mare di Tiziano, il Banchetto di Erode di Rubens e Una donna nel letto di Rembrandt, concessi dalla Scottish National Gallery e offerti da Marco Goldin ai visitatori della grande mostra sulla Storia dell’Impressionismo, per festeggiare insieme i primi 20 anni di Linea dombra.
Ancora in Santa Caterina Da Guttuso a Vedova a Schifano. Il filo della pittura in Italia nel secondo Novecento. Guttuso, Afro, Music, Turcato, Zigaina,Tancredi, Ferroni, Vedova, Guccione, Novelli, Schifano, Ruggeri, Morlotti, Scialoja, Birolli, Pizzinato, Dorazio, Vespignani, Bendini, Francese, Olivieri, Sarnari, Ruggero Savinio, Lavagnino… sono solo alcuni dei 55 artisti che Marco Goldin ha riunito per raccontare 55 anni di storia della pittura in Italia.
Sempre a Treviso e sempre tra le iniziative collaterali alla grande mostra sull’Impressionismo, in Palazzo Giacomelli De Pictura. 12 pittori in Italia. Claudio Olivieri, Claudio Verna, Mario Raciti, Pier Luigi Lavagnino, Attilio Forgioli, Ruggero Savinio, Franco Sarnari, Piero Guccione, Piero Vignozzi, Gianfranco Ferroni. Sono i 12 artisti riuniti da Marco Goldin a Palazzo Giacomelli, a ventanni dal loro primo incontro a Palazzo Sarcinelli. Con in più un omaggio a Vincenzo Nucci, ad un anno dalla morte.
I vent’anni di Linea d’ombra sono celebrati anche a Conegliano, Palazzo Sarcinelli, con Ode alla pittura sino all’8 gennaio. Nei suoi 15 anni di direzione di Palazzo Sarcinelli (1988 – 2002), Marco Goldin ha proposto ben 75 mostre. Che hanno fatto della sede espositiva coneglianese uno dei maggiori punti di riferimento italiani per la pittura contemporanea. La direzione di Goldin ha stimolato la donazione alle Collezioni stabili del Palazzo di quasi 200 opere. La mostra propone una selezione di 107, per delineare un percorso culturale e critico unico in Italia per unitarietà e livello.
Su altro registro, a Treviso in Fondazione Benetton, La geografia serve a fare la guerra?
Mappe e arte in mostra sino al 19 febbraio. Ma è proprio vero che La geografia serve a fare la guerra? Certo, senza geografia le guerre non sarebbero nemmeno immaginabili, ma a fare la guerra è sempre l’uomo che per raggiungere i suoi obiettivi è disposto a utilizzare tutti i saperi disponibili come quelli della fisica, della chimica, della geometria o della matematica. E, naturalmente, anche la geografia.
Molti e diversi anche gli appuntamenti di Vicenza. A cominciare da Andrea Palladio. Il mistero del volto, sino al 4 giugno al Palladio Museum. La vicenda potrebbe piacere a Dan Brown. Nessuno può dire che aspetto avesse Palladio, il più conosciuto architetto degli ultimi cinque secoli. Perché il padre della Casa Bianca non ha un vero volto? Guido Beltramini conduce il visitatore nei meandri di una storia che si è fatta leggenda, tra falsificazioni, equivoci e colpi di scena. Giungendo ad una verità che riporta, non a caso, a Erasmo da Rotterdam.
Diverse e importanti le iniziative intorno alla riapertura di Palazzo Chiericati come nuova e più ampia sede della notevole Pinacoteca Civica. Innanzitutto da ammirare sono le sale ricchissime di opere proposte in un allestimento di grande eleganza. Poi, negli ambienti sotterranei, le antiche cucine del Palazzo, la mostra Ferro, Fuoco, Sangue. Vivere la Grande Guerra, sino al 26. Questa è una mostra di emozioni, di verità che fanno realmente Vivere la Grande Guerra. E una mostra che ti sommerge, inquieta, che non lascia indifferenti perché trasforma una epopea, conosciuta dai più solo attraverso i libri di storia, in quello che la guerra in realtà fu: Ferro, Fuoco e Sangue.
Dallo stesso Chiericati, dove è esposto in una mostra dossier il Cristo crocifisso parte un itinerario dedicato a Giovanni Bellini. Itinerario che conduce ad ammirare il Battesimo di Cristo in Santa Corona e, alle Gallerie d’Italia – Palazzo Leoni Montanari, la Trasfigurazione che sino al 600 era in Cattedrale, capolavoro che torna, Ospite Illustre, per la prima volta a Vicenza. Un percorso che esalta il ruolo di primo pittore italiano avuto dal Bellini al suo tempo.
In Lombardia, a Milano, al Museo di Storia Naturale sino al 30 aprile, Terremoti. Origini, storie e segreti dei movimenti della Terra. Ogni qualvolta si verifica un terremoto di una certa importanza e magnitudo in grado di provocare danni e vittime ci si interroga sulla natura di questa manifestazione del nostro pianeta. Questa mostra offre risposte precise. E mostra come dai terremoti ci si possa difendere, basta che si scelga di volerlo fare.
A Cremona, al Museo del Violino sono al 29 gennaio, Janello Torriani. Genio del Rinascimento. Riuscì ad affascinare i due più potenti Sovrani del suo tempo, Carlo V e suo figlio Filippo II, che lo vollero al loro fianco, considerandolo un genio come per noi oggi è Leonardo da Vinci. A differenza di Leonardo, Janello Torriani non sapeva dipingere, non era un intellettuale, eppure le sue grosse mani da fabbro seppero creare meraviglie che tutta l’Europa ambiva.
In Piemonte, il grande appuntamento è con Futurballa, sino al 27 febbraio ad Alba alla Fondazione Piera Pietro e Giovanni Ferrero. Grandi prestiti internazionali, molte opere mai prima viste in Italia, per raccontare Giacomo Balla. Dall’apprendistato torinese al realismo sociale, alla sperimentazione della tecnica divisionista al grande momento futurista.
Nella vicina Svizzera, davvero straordinaria è la mostra Legni preziosi. Sculture, busti, reliquiari e tabernacoli dal Medioevo al Settecento, a Rancate (Mendrisio) alla Pinacoteca cantonale Giovanni Züst sino al 22 gennaio. Una materia povera, il legno, diventa capolavoro d’arte nelle mani di chi sa trasformalo in un oggetto di culto, di devozione e di piacere anche solo estetico. Le opere dei grandi maestri italiani, svizzeri ed europei, tra Medio Evo e Settecento sono per la prima volta riunite in una affascinante mostra. Allestita da Mario Botta.
Dalla Svizzera al lontano Giappone dove, sino al 15 gennaio, il National Art Center di Tokyo e il National Museum of Art di Osaka propongono, grazie alla collaborazione delle Gallerie dell’Accademia, la più imponente mostra sull’arte veneziana mai ammirata in Giappone. Venetian Renaissance Paintings from the Gallerie dellAccademia, Venice è l’evento clou delle manifestazioni culturali organizzate per celebrare il Centocinquantesimo anniversario del Trattato di Amicizia e di Commercio siglato nel 1866 da Giappone e Italia.