La Fast Confsal e la Faisa Cisal chiedono l’intervento del primo cittadino per fare chiarezza sulla crisi della partecipata.
Vogliono risposte i sindacati autonomi Fast Confsal e Faisa Cisal che, mentre affinano gli ultimi particolari organizzativi per il grande sciopero del prossimo 5 luglio, invocano l’intervento del sindaco Bianco.
L’azienda è in crisi sotto molteplici punti di vista, dai tagli della Regione alla mancata efficienza aziendale, dall’invecchiamento dei bus alla mancanza di un piano strategico di sviluppo industriale. Tutti motivi che hanno portato un contraccolpo sul servizio di trasporti pubblico e una notevole insicurezza fra i lavoratori.
Da tempo i due sindacati denunciano questo stato di cose, così come l’assenza di risposte dalle istituzioni. Adesso in una lettera inviata al primo cittadino e per conoscenza alla presidente del Consiglio Comunale Francesca Raciti, fanno un estremo tentativo per uscire dall’impasse.
Di seguito il testo integrale della lettera
“Ill.mo Sig. Sindaco,
com’è noto alla S.V. e a tutti gli operatori del settore, la grave crisi dell’AMT/SPA (Partecipata del Comune di Catania) e con essa quella della mobilità urbana, è evidente e diffusa a causa della contrazione delle risorse per i servizi, della mancata efficienza aziendale, dell’evasione sul fronte dei ricavi, dell’invecchiamento dei bus e della mancanza di un serio piano strategico di sviluppo industriale.
Infatti, emerge con chiarezza, la debolezza dell’offerta del trasporto urbano a Catania, inadeguato a servire i quartieri e le periferie dove sono andati a vivere migliaia di persone che mantengono relazioni forti con il centro ed il resto della città.
Stante ciò, a fronte degli enormi sacrifici chiesti ai lavoratori e all’utenza, ci aspettavamo quanto meno una eguale assunzione di responsabilità da parte delle Istituzioni e del management aziendale, considerato peraltro che la crisi dell’AMT/SPA ha assunto risvolti insostenibili e il caos degli ultimi mesi ha messo a nudo le gravi criticità in cui versa la stessa Partecipata.
Eppure, dinanzi alle difficoltà che avrebbero portato al collasso definitivo del sistema, i lavoratori non hanno esitato a collaborare pur sapendo di rinunciare parzialmente alla retribuzione a seguito dell’applicazione illegittima dell’ultimo ccnl e soprattutto a fronte di una esasperata e smodata flessibilità, applicata sui turni di lavoro degli Autisti, da parte della Direzione Generale dell’Ente.
Di converso, dalle Istituzioni, invece, non è arrivata nessuna risposta concreta, mentre abbiamo assistito ad un’inaccettabile “Pantomima” sviluppatasi tra l’Assessore ai Trasporti, il Comune di Catania in qualità di Socio Unico e del management aziendale di AMT che ha negativamente condizionato l’esito di qualunque possibile soluzione, come se la vicenda dell’Azienda, fosse una questione privata e non già un bene comune, e nel contempo, abbiamo avuto modo di assistere al c.d. gioco delle “Tre carte”, consistente nello scaricare l’uno sull’altro specifiche ed oggettive responsabilità.
Per tutto quanto sopra, chiediamo un Suo personale autorevole intervento per fare definitivamente chiarezza sulla crisi e sul futuro dell’AMT/SPA , allo scopo di restituire la dovuta serenità ai lavoratori dipendenti e garantire un servizio pubblico decente ed efficiente alla città di Catania.
Riteniamo infine che la drammaticità della situazione richiede decisioni puntuali e tempestive, anche ricorrendo, semmai, alla rimozione di quei responsabili della gestione politica e manageriale che hanno prodotto questa paralisi, le cui ripercussioni si sono riversate interamente sulla collettività e sui lavoratori.
A tal fine, Le chiediamo di assumere ogni utile iniziativa necessaria e restiamo in attesa di un Suo risolutivo ed immediato intervento.
Cordialità
Romualdo Moschella Giovanni Lo Schiavo