Pubblicato il: 27 July 2016 alle 11:05 am
“Comune indifferente e lavoratori ancora senza quattordicesima” denunciano i sindacati.
Nessuna risposta del Comune a venti giorni dall’ultimo sciopero dei lavoratori dell’Amt. “Evidentemente non sanno cosa dire, affermano i sindacalisti Giovanni Lo Schiavo della Fast/Confsal e Romualdo Moschella della Faisa/Cisal. “Mentre la Regione continua a fare la sua parte, scrivono in una nota, il Comune lascia la propria Partecipata sull’orlo del precipizio, dovendo trasferire alla stessa, ancora oltre 25 ml di euro per l’anno 2015”.
Inoltre i lavoratori non hanno ancora percepito la quattordicesima mensilità.
Dopo lo sciopero ricordano i sindacalisti, lo scorso 8 luglio il Prefetto ha inviato al Sindaco di Catania e ai Vertici dell’Amt una lettera circostanziata, con la quale sono state evidenziate tutte le criticità della Partecipata, ma anche il modo in cui le stesse potevano trovare soluzione ma, dicono, a oggi nessun riscontro è pervenuto.
E Lo Schiavo e Moschella elencano quindi le tante questioni irrisolte che, scrivono, porteranno a settembre a nuovi scioperi, con tutte le possibili ricadute sull’utenza scolastica.
Prima di tutto è inaccettabile, denunciano, che l’AMT per mancanza di fondi per acquistare il carburante corra il rischio di lasciare a piedi le persone, come già accaduto la notte del 28 Aprile 2016, nell’ultima corsa del 726 che porta da Piazza della Borsa a San Giovanni Galermo, con a bordo vi erano una ventina di passeggeri, quando l’autobus si è fermato, in via Galermo all’angolo col Viale Tirreno, nel quartiere di Trappeto Nord.
È ugualmente inaccettabile, proseguono, che a seguito del “disguido occorso con il fornitore”, creditore di una grossa somma dall’Azienda metropolitana trasporti, nel mese di Gennaio 2016, sei vetture alimentate a gas, non siano uscite in strada, bloccate nel deposito di Pantano D’Arci.
Altro nodo irrisolto riguarda le vetture sprovviste di impianto di climatizzazione o, spesse volte, non funzionante, a scapito anche della tenuta psico-fisica degli Autisti.
Inoltre i due sindacalisti parlano anche di una mancata politica di rilancio dell’azienda che parta anche dalle piccole cose.
Gli introiti sono sempre meno tangibili, spiegano, anche “a causa di un sempre più esiguo numero di vetture poste giornalmente in esercizio, a causa delle macchinette obliteratrici guaste in dotazione a quelle stesse poche vetture che girano per la città e a causa di un mancato piano antievasione aziendale”.
Parlano poi della mancanza di campagne di sensibilizzazione e di informazione diffuse, finalizzate a promuovere la cultura e l’abitudine a timbrare il biglietto a bordo, così come il potenziamento della rete di vendita e la diffusione di tecnologie che facilitano l’acquisto dei titoli di viaggio, non farebbe altro che aumentare a dismisura gli introiti e quindi, a rimpinguare le casse vuote.
Tutte cose, dicono, che il Vertice dell’Amt dovrebbe sapere.
Invece, concludono, il Presidente Lungaro, pur avendo, dichiarato pubblicamente di aver rassegnato le proprie dimissioni, rimane ancora al suo posto, mentre il Direttore Generale Barbarino, non ha avuto la coscienza di fare altrettanto.
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