Autobus raddoppiati, chiusura di altre parti del centro storico, una nuova pista all’aeroporto e al diretto competitor dice “Caro Pogliese io il sindaco lo so fare”.
di Elisa Catanzaro
“Provo un’autentica emozione e non me ne vergogno. Sono in un cinema simbolo di una Catania bella, elegante, liberty.”
Ha cominciato così il suo intervento Enzo Bianco, candidatosi a ricoprire per altri 5 anni il ruolo di primo cittadino di Catania, durante l’apertura della campagna elettorale al cinema Odeon, presentata da Simona Pulvirenti.
Prima di lui sul palco era stata data voce a personalità della società civile: Emanuele Rapisarda, dirigente dell’istituto Pestalozzi di Librino, Antonino D’arrigo, che cura la spiaggetta di San Giovanni Li Cuti, Salvatore Castoro, degli orti di Librino, Sarah Spampinato, organizzatrice del Pop up market.
Poi è stata la volta dei politici, Valeria Sudano, Concetta Raia, Orazio Licandro, Giovanni Burtone, Michela Giuffrida, Luca Sammartino e l’ex antagonista Giuseppe Berretta che hanno sottolineato l’esperienza, la visione e l’impegno di Bianco, tutti ricordando gli obiettivi che la città ha raggiunto dal 2013 ad oggi.
Dopo la proiezione di un filmato con una rassegna stampa impietosa degli anni di sindacatura Stancanelli, Bianco è salito sul palco.
Prima ha ringraziato i candidati delle sue cinque liste e gli esponenti politici per le parole di incoraggiamento. Poi ha porto un saluto agli assessori della sua giunta, e un augurio agli assessori designati:
Antonio Mannino, Gianluca Costanzo, Ersilia Severino, Orazio Arancio, sottolineando come la scelta sia caduta su di loro non per motivi partitici e rivendicando la natura civica del progetto.
“Voglio farvi vedere come sarà Catania fra 5 anni – ha detto -. Ma prima di farvi sognare vi dico come era 5 anni fa”.
E qui cominciano le stoccate al candidato sindaco di centro destra: “A Pogliese suggerisco una cura di memoria. Il Comune era sull’orlo dissesto, avrei potuto dichiararlo e lamentarmi comodamente, invece ho rinunciato a quella prospettiva nell’interesse della città. Catania era al buio, per 10 anni senza manutenzione, pagava 6 milioni e mezzo di euro di fitti passivi. Gli autobus non arrivavano a 60, la metro era ferma alla tratta Borgo Galatea, inaugurata da me nel 1999”.
Adesso invece, ha continuato, il Palazzo di cemento è stato ripulito e 100 famiglie avranno una casa, ci sono gli orti urbani in un luogo che era un deposito d’immondizia. Gli autobus oggi sono 100 e presto diventeranno 200, abbassando l’età media da 15 a 3 anni. La metro va da Nesima al cuore della città”.
Nei prossimi anni, se sarà rieletto, Bianco promette che il lungomare sarà chiuso tutti i giorni dell’anno, perché nel frattempo sarà stato completato viale Alcide de Gasperi. La metro partirà da Paternò, un altro tratto già finanziato, andrà da piazza Palestro sino all’aeroporto. Altri pezzi del centro storico saranno chiusi, sarà aperta una nuova pista dell’aeroporto.
Infine spiegando di non voler fare polemica con gli altri candidati si rivolge a quello che evidentemente considera l’unico vero competitor.
Liquida Abramo con “quello che prima voleva allearsi con me, e poi qualche suo collaboratore lo ha spinto a candidarsi”, Pellegrino lo nomina a stento, il candidato dei 5 Stelle dice “non ho capito chi sia”.
“Parlo di Pogliese – ha detto – io non ho bisogno di qualcuno che garantisca per me. Io mi sono candidato in mezzo ai cittadini, lui chiuso in un albergo con personaggi che gli servono come firme di garanzia. Il vero regista dell’operazione è Raffaele Stancanelli contro cui nel 2013 sono stato eletto al primo turno perché ho dimostrato che io il sindaco, caro Pogliese, lo so fare”.
Bianco ha quindi concluso la tirata contro il suo avversario definendo “imprudente, leggero, irresponsabile, candidarsi quando si è sotto processo per un reato di peculato. Con noi, la stoccata finale, non si sarebbe candidato neanche al consiglio di quartiere”.