Fast Confsal e Faisa Cisal esprimono solidarietà al collega, e domani porteranno il problema all’attenzione del prefetto.
La sicurezza del personale e dei passeggeri è primaria e i Vertici della Partecipata e il Socio Unico sono chiamati a garantirla, costi quel che costi.
Così in una nota i segretari di Fast Confsa e Faisa Cisal Giovanni Lo Schiavo e Romualdo Moschella in merito allo spiacevole fatto di cronaca che ha coinvolto i lavoratori dell’azienda di trasporto.
Questi episodi, scrivono “si accompagnano alla constatazione delle inefficienze di un piano gestionale che scarica sempre su cittadini e lavoratori disagi e carenze. Vogliamo esprimere a nome delle nostre sigle Sindacali, piena solidarietà e pieno sostegno a chi come in questo caso interpreta al meglio il proprio ruolo, impegnandosi nell’importante e delicato compito della “verifica dei titoli di viaggio” e siamo pronti a mettere in campo – per quanto possibile – ogni ulteriore iniziativa per salvaguardare l’incolumità di “autisti, addetti alla controllerie e utenti”, con l’ obbiettivo che possa essere garantito il rispetto delle regole a bordo dei mezzi e ristabilire il principio che l’autobus non è una terra di nessuno dove vige la legge del più forte, ma un luogo pubblico in cui valgono le normali regole di civile convivenza”.
I rappresentanti delle due organizzazioni sindacali spiegano che i lavoratori dell’Amt ,che a vario titolo svolgono la propria attività lavorativa sulle vetture in linea, sono stanchi di subire, vogliono difendere se stessi e la propria incolumità e aspettano che le istituzioni e il management aziendale, intervengano, subito, affinché, ciò, possa essere garantito loro.
“Quanto accaduto, dicono, è un atto di violenza gratuita non ascrivibile a responsabilità dei lavoratori dell’AMT/SPA che ogni giorno si ritrovano ad operare in un contesto oggettivamente difficile per le note carenze strutturali, ma al gesto folle di uno sconsiderato. Riteniamo che questo nostro atteggiamento partecipe e responsabile possa contribuire a garantire il rispetto delle regole a bordo dei nostri mezzi, ad aumentare la sicurezza dei passeggeri ed a ristabilire il principio che l’autobus non è una terra di nessuno dove vige la legge del più forte, ma un luogo pubblico in cui valgono le normali regole di civile convivenza”.
I sindacalisti ricordano inoltre come in merito ai problemi di sicurezza sul lavoro, da tempo , la Faisa CISAL e la Fast Confsal, sono impegnate, affinché venga avviato l’implementazione dei sistemi di videosorveglianza e controllo sia a bordo che a terra.
Infine concludono spiegando, come avevano già annunciato a Catania Pubblica, che “nella riunione di domani che si svolgerà presso l’ufficio Territoriale del Governo, sarà cura delle nostre organizzazioni sindacali affrontare anche questo delicato e spinoso problema con il Prefetto”.