Aveva abusato per anni dei due figli. Con lui altri due catanesi ritenuti responsabili di violenza sessuale aggravata, corruzione di minorenne aggravata, sfruttamento della prostituzione minorile, atti sessuali con minorenne e corruzione di minore.
La Polizia di Stato di Catania ha eseguito un ordine di misura cautelare in carcere, emanata il 25 settembre dalla Procura distrettuale di Catania nei riguardi di tre uomini catanesi, su cui grava l’accusa di violenza sessuale aggravata, corruzione di minorenne aggravata, sfruttamento della prostituzione minorile, atti sessuali con minorenne e corruzione di minore.
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Si tratta di:
A.M.A., catanese, (cl.1969);
C.F. catanese, (cl.1986);
S.C. catanese, (cl.1951), inteso “il mago ”, pregiudicato, già detenuto per questa stessa causa, presso la casa circondariale di Enna,
Le indagini sono state effettuate dalla Sezione Reati contro la Persona, in danno di minori e reati sessuali della Squadra Mobile, a seguito di una segnalazione dell’A.S.P., in cui si riportava che una minore, affetta da leggero deficit cognitivo e collocata presso una comunità, aveva riferito di avere subito, per anni, abusi sessuali da parte del padre e di una persona, estranea alla sua famiglia, da ella conosciuta come “il mago”, che, congiuntamente al padre la costringeva a prostituirsi.
Sono state immediatamente raccolte, grazie a indagini di tipo tecnico e tradizionale, delle prove a carico di un cartomante dalle quali è emerso che, presso la propria abitazione, frequentava dei minori che erano sottoposti costantemente ad atti sessuali da parte dell’indagato. Per tali ragioni sull’uomo era scattata la misura cautelare in carcere.
Con il proseguo delle indagini, si sono acquisite prove concordanti tra loro e con le dichiarazioni rese dalla minore. Pertanto sono emerse le responsabilità anche del padre della bambina. L’uomo aveva abusato per anni anche del fratello minore e, in concorso con “il mago”, aveva sfruttato la prostituzione della figlia.
Infine “il mago”, insieme a un parruchiere, C.F., compiva regolarmente atti sessuali a danno di ulteriori tre minori, all’interno della sua abitazione, sita nel rione dei Cappuccini.
Espletate le formalità di rito, A.M.A. e C. F. sono stati associati presso la casa circondariale di piazza Lanza.