di Francesco Ricca
Era il Vasco Rossi dei primi anni ’80, che cantava “Splendida giornata”: questa la colonna sonora più azzeccata della festa rossazzurra andata in scena oggi al Massimino con i protagonisti del Catania di oggi e di allora. È stata proprio una giornata indimenticabile di inizio primavera, dove in un mix di calcio, sorrisi e ruoli capovolti ha dato vita alla partita più rossazzurra di sempre. Una sfida che, comunque fosse finita, avrebbe visto trionfare il Catania: il successo dell’evento è stato confermato, insieme alla discreta risposta del pubblico dato che in ballo c’era la solidarietà.
Tante emozioni e grandi sorprese. A partire dal presidente Nino Pulvirenti chiamato a guidare il Catania dalla panchina, con Maran che per una volta gli ha lasciato il posto gustandosi la sfida senza alcuna riflessione tattica. Ruoli in campo completamente stravolti: i difensori schierati in attacco e, al contrario, le punte in difesa; persino un centrocampista, Izco, chiamato a difendere la porta con inaspettata personalità. Dall’altra parte è stata una festa continua, prima, durante ed a fine partita. A guidare le vecchie glorie l’incontenibile Gennaro Monaco, capace di esultare durante il match anche per un quasi autogol!
Il “falco” Lulù Oliveira aveva promesso un gol a distanza di nove anni dall’ultima volta in cui aveva indossato la maglia rossazzurra. Tante occasioni mancate da Lulù, rammaricato ma felicissimo e scanzonato come sempre a fine gara, visibilmente emozionato per l’ennesimo attestato di stima riservatogli dai tifosi etnei che non l’hanno mai dimenticato. Al suo fianco il pubblico del Massimino ha potuto ammirare il “gabbiano” Gionatha Spinesi che, ancor’oggi, a quasi tre anni dal suo ritiro agonistico, potrebbe dire – eccome – la sua in massima serie. Proprio la firma di Spinesi sulle due reti delle vecchie glorie, rigorosamente in maglia rossazzurra: per la cronaca la sfida si è conclusa sull’8-2 per i beniamini di oggi, con un inedito Bellusci goleador (doppietta), che forse più degli altri ha preso sul serio la partita, insieme alla marcatura del terzo portiere Terracciano, schierato in attacco. In rete quasi tutti i difensori: Spolli, Alvarez, Marchese, persino il gioiellino costaricense della Primavera, Cabalceta. L’unico abituato al gol – e chi se non lui –, a trafiggere malignamente l’idolo di fine anni ’90, Ciccio Bifera, è stato il Papu Gomez.
Ma il risultato contava pochissimo. Ciò che è rimasto impresso più di ogni cosa è stato l’affetto incondizionato del pubblico nei confronti degli ex idoli. Siparietti, scherzi e abbracci calorosi a fine partita, al grido “chi non salta è rosanero”! E chi poteva essere il più scalmanato della truppa delle vecchie glorie se non Gennaro Monaco, determinazione e voglia ancora di un ragazzino. Tutti soddisfatti e sorridenti a fine gara… appuntamento rimandato – magari – all’anno prossimo.
Intanto il Catania (di oggi) ripartirà subito dalla caccia all’Europa!