Il Consiglio valuti l’annullamento della delibera dicono Cgil, Cisl, Uil e UGL di Catania.
È prevista per stasera alle 19 la trattazione da parte del Consiglio comunale dell’”attivazione, in riferimento al dissesto finanziario, delle entrate proprie ai sensi dell’articolo 251 del decreto legislativo n. 267/2000 riguardo alle tariffe dei servizi a domanda individuale e dei servizi generali, e relative inoltre alle tariffe della tassa sui rifiuti (Tari) per l’anno 2019 (trattazione d’urgenza richiesta dall’assessore al Bilancio)”.
Cgil, Cisl, Uil e Ugl a Catania si dichiarano “fortemente preoccupati” per il previsto aumento del 14% della tassa sulla raccolta e lo smaltimento dei rifiuti.
I segretari generali Giacomo Rota, Maurizio Attanasio, Enza Meli e Giovanni Musumeci sottolineano “la necessità che il consiglio valuti l’annullamento o quanto meno la valutazione al minimo degli aumenti per le civili abitazioni, e che tengano in conto che la delibera ricalca l’ultima già approvata dal consiglio risalente al 2014. Non possiamo non segnalare che non abbiamo registrato alcuna innovazione ma solo l’aumento a pioggia, insensato e dannoso. La classificazione poi, ci appare per nulla aderente alla realtà complessa della città di Catania; basti pensare che gli alberghi rientrano nella classificazione delle civili abitazioni. Alcune categorie produttive, inoltre, sembra non siano state nemmeno censite, tra queste, per fare un esempio, possiamo annoverare tutte le stazioni di servizio. In più con questo sistema di classificazione e con le tariffe previste, il 70% del costo è coperto dalle case per civile abitazione”.
Concludono i segretari generali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl: “Ai sindacati purtroppo non è mai stata inoltrata alcuna comunicazione preventiva, che invece sarebbe stata utile è auspicabile. La richiesta dei sindacati al consiglio comunale, è dunque quella di avvicinarsi quanto più possibile ad una equità fiscale che permetta un pagamento equo del tributo in modo realisticamente proporzionato alla sua produzione, così come fanno le città virtuose del resto d’Italia, compresi parecchi comuni di entità minore rispetto alla nostra provincia”.