Biglietto scontato poi per “Impressionisti a Catania” e per i siti culturali del Comune, in occasione dell’iniziativa “Domenica al Museo”.
Chi non l’ha ancora fatto domenica 2 dicembre a Catania potrà sperimentare attraverso i 16 dipinti, le 21 opere su carta, i 24 video, le 86 fotografie e le 29 riviste, il modo in cui Salvador Dalì fu capace di creare il proprio personaggio rendendo opera d’arte ogni suo gesto anche privato.
Realizzata in occasione del trentennale della scomparsa del Maestro (23 gennaio 1989) l’esposizione grazie all’iniziativa “Domenica al Museo” – promossa dal Ministero dei Beni Culturali dal 2014 – sarà visitabile con un biglietto scontato a 8 euro invece che a 12.
Allestita nella suggestiva sede del Museo Civico Castello Ursino di Catania, sarà comunque a disposizione del pubblico fino al 10 febbraio 2019.
La mostra è stata fortemente voluta dal Comune di Catania nelle persone del Sindaco Salvo Pogliese e dell’Assessore alla Cultura Barbara Mirabella e nasce in collaborazione con la Fundació Gala-Salvador Dalí nella persona di Montse Aguer, Direttrice dei Musei Dalí. La direzione generale è di Alessandro Nicosia Presidente di C.O.R. Creare Organizzare Realizzare che l’ha realizzata e co-organizzata. Inoltre è supportata dal Ministero della Cultura spagnolo.
L’esposizione è curata da Laura Bartolomé, Lucia Moni per la Fundació Gala-Salvador Dalí e da Francesca Villanti direttore scientifico di C.O.R. Creare Organizzare Realizzare, con la consulenza scientifica di Montse Aguer e di Rosa Maria Maurell.
Salvador Dalí è considerato un creatore nel senso più ampio del termine, un artista che travalica l’ambito ristretto della pittura. È pittore, disegnatore, pensatore, scrittore, amante delle scienze, catalizzatore delle correnti d’avanguardia, illustratore, designer, cineasta, scenografo. Elabora la propria opera partendo tanto da linguaggi artistici complessi ed eterogenei, quanto dalla costruzione del proprio personaggio. Lo fa in maniera sistematica, quasi programmatica, con il desiderio di suggestionare la società di massa.
Dai primi autoritratti, pitture e disegni degli anni ’20 e ’40, è evidente il desidero dell’artista di presentarsi al mondo con la sua genialità. Nella mostra vediamo l’Autoritratto con il collo raffaellesco (1921) e diversi disegni per la sua autobiografia Vita segreta, pubblicata nel 1942. Dalí è il genio, il personaggio, l’artista che trasforma se stesso in una delle sue creazioni più celebri, diventando riferimento naturale di artisti del calibro di Andy Warhol.
Nell’esposizione si vedranno anche i filmati, le performance e le frequenti apparizioni, tutt’altro che improvvisate, nei mezzi di comunicazione: dalle copertine della riviste – tra cui il Time del 1936 – alla sua partecipazione in veste di ospite a un concorso televisivo americano di grande popolarità come What’s My Line? trasmesso nel 1957 dall’emittente CBS.
Dalí era sempre attento anche alle novità del mondo scientifico. Tanto da confrontarsi con la ricerca della terza dimensione, anticipando quello che sarebbe stato il 3d. Nucleo centrale, attorno al quale gira l’esposizione, sono i suoi capolavori della fine degli anni Sessanta e di tutti i Settanta: opere stereoscopiche che permettono di vedere la pittura in tre dimensioni. Questi dipinti, che saranno esposti con attrezzature per consentirne di valutarne gli effetti tridimensionali, rappresentano perfettamente l’interesse di Dalí per le nuove frontiere della visione.
E poi ci saranno le fotografie: straordinarie quelle di Philippe Halsman che hanno come soggetto i suoi celeberrimi baffi. Se qui Dalí è in posa, in altri scatti assistiamo a momenti della sua vita quotidiana; una quotidianità, la sua, resa tutte le volte straordinaria. Ogni fotografia, ogni evento, erano vissuti come una performance. Si deve a lui l’invenzione dell’artista come divo, che si impegna affinché il suo aspetto e il suo comportamento vengano considerati surrealisti, come la sua arte.
Il 2 dicembre saranno aperti al pubblico con ingresso a tariffa ridotta anche i siti culturali del Comune.
Il museo civico Castello Ursino sarà visitabile dalle 9 alle 19 (la biglietteria chiuderà alle 18), i musei Belliniano e Emilio Greco dalle 9 alle 13, il Palazzo della Cultura dalle 9 alle 19 con ingresso ridotto per la mostra “Impressionisti a Catania” (ultimo biglietto alle 18) e accesso gratuito per l’esposizione “Private Collection Imprints of Peace”.