Una nota stringata dell’ufficio stampa annuncia l’esito dell’udienza di questa mattina. Per i giudici contabili non c’è la la sostenibilità finanziaria per gestire il ‘buco’.
L’udienza di ricorso avverso alle delibere di dissesto della Corte dei conti svoltasi presso le sezioni riunite in sede di controllo della Corte dei Conti a Roma ha determinato il rigetto del ricorso, presentato dal comune di Catania, avverso la deliberazione n. 153 del 4 maggio 2018, con cui la sezione controllo della Corte dei conti della Sicilia aveva decretato il dissesto economico-finanziario del Comune di Catania.
Ad annunciarlo, con una nota stringata, l’ufficio stampa del comune di Catania.
Come riporta l’Ansa, secondo i giudici contabili il ‘buco’ sarebbe di circa 1,6 miliardi di euro e non ci sarebbe la sostenibilità finanziaria per gestirlo.
Il provvedimento con cui si chiedeva per la città dell’elefante il dissesto -in cui si specificava che i debiti del Comune di Catania ammontavano, alla data del 15 giugno 2018, a un miliardo 580milioni e 78mila euro, inserendo anche le passività per il contenzioso -era arrivato lo scorso 24 luglio sulla scrivania del sindaco Salvo Pogliese che aveva subito dichiarato: “Andremo ad analizzare le 70 pagine e valuteremo se ci sono le condizioni per presentare ricorso entro i 30 giorni alle sezioni riunite della Corte”.
Così poi è stato fatto e l’attesa della città, che nel frattempo ha organizzato manifestazioni e iniziative, era tutta per questa data.
“Prendiamo atto con amarezza – ha affermato alla notizia il sindaco Pogliese – di questo giudizio della magistratura contabile che conferma il deliberato del 4 maggio scorso e che toglie al Comune ogni possibilità di evitare il default.
Fin dal nostro insediamento, quattro mesi addietro, consapevoli delle enormi difficoltà che ci venivano lasciate in eredità, abbiamo operato con scrupolo e coscienza e un impegno totalizzante, al fine di salvare il Comune e la città da una condizione di fallimento che mette in difficoltà i lavoratori, le imprese e i cittadini che usufruiscono dei servizi. Come abbiamo già fatto con la delibera del consiglio comunale di adozione dei correttivi richiesti dalla Corte dei conti ai rendiconti 2014-2015-2016, ora, questo nuovo pronunciamento dei giudici ci riconferma che la strada intrapresa è quella giusta, perseguire cioè l’obiettivo di fare rientrare il Comune nell’alveo della legalità e delle veridicità dei documenti contabili, precondizione indispensabile per riprendere un cammino virtuoso di risanamento, nell’interesse dei lavoratori e dei cittadini. Anche per questo, finora, abbiamo anche evitato ogni polemica, persino quando abbiamo subito provocazioni, talvolta grottesche, da parte di chi invece di esternare falsità in continuazione avrebbe fatto bene a riflettere su quanto sta accadendo.
Quando ci siamo candidati alla guida del Comune abbiamo detto che facevamo una scelta d’amore verso la città e che avremmo voltato pagina. E così sarà, anche nell’affrontare questa pesante vicenda del dissesto con cui siamo giocoforza costretti a fare i conti, senza ipocrisie senza infingimenti, ma con risolutezza e coraggio. Un impegno di verità e serietà per cui da oggi, ancora più di ieri, metteremo il massimo impegno per individuare, insieme ai tanti cittadini onesti di Catania, il percorso più idoneo per chiudere definitivamente con il passato, consapevoli che abbiamo radici forti, maturate in una città che ha sempre saputo risorgere dalle proprie ceneri”.