La Confederazione etnea disponibile a siglare un documento congiunto, da inviare al presidente Conte ed alle forze di governo e di opposizione, sulle gravi conseguenze del dissesto economico finanziario.
Grande timore per il futuro delle imprese locali viene espresso dalla Confcommercio di Catania che in una lettera aperta al sindaco Salvo Pogliese chiede di far sentire a Roma la voce di tutta la città.
Per far questo la confederazipne di imprese e attività chiede la convocazione di un’assemblea pubblica.
Di seguito il testo integrale della lettera
Egregio Sindaco, come Ella ha avuto modo di appurare, Confcommercio segue passo passo, già da anni, l’evoluzione della situazione economico finanziaria del Comune di Catania.
Lo abbiamo fatto intervenendo negli anni passati sui bilanci, denunciando anomalie e ritardi, lo abbiamo fatto attraverso le aziende creditrici, ma anche per via Istituzionale confrontandoci con le componenti della pubblica amministrazione e, recentemente, anche con Ella.
Speravamo che il Governo centrale potesse dare quelle assicurazioni formali che giustamente la Sua amministrazione ha chiesto attraverso la proposta di un apposito piano economico finanziario, tale da stabilire un clima di serenità tra imprese e cittadini. Ma così pare che non sia.
Allora crediamo che occorra far sentire forte ed univoca la voce della Città al Governo nazionale.
Sarebbe, cioè, auspicabile che l’intero mondo delle imprese e delle rappresentanze dei lavoratori faccia giungere a Roma il grido di allarme della Città di Catania. Tutti insieme.
In tal senso Le proponiamo e chiediamo di convocare un’assemblea pubblica con l’obiettivo di siglare un documento comune da inviare al Presidente Giuseppe Conte ed alle forze politiche di governo e di opposizione. Vi è la necessità di rappresentare la situazione che si determinerebbe in virtù del dissesto economico finanziario del Comune di Catania.
Forse a qualcuno sfugge che il fallimento di un grande comune significa l’inevitabile fallimento di moltissime imprese.
Nelle grandi città, infatti, l’esposizione finanziaria di ogni impresa nei confronti del comune ammonta, in termini assoluti, a cifre cospicue, tali da determinarne il fallimento.
Queste imprese già oggi hanno difficoltà non solo a reperire nuovo credito ma ad avere confermato dagli Istituti bancari di riferimento quello attuale. Le notizie di stampa di queste ultime ore hanno messo in allarme le banche e bloccato le procedure di rinnovo di fidi ed anticipo su fatture.
Dobbiamo evitare ciò che è successo già nell’agosto 2016 ad una impresa storica della nostra realtà che gestiva la pubblica illuminazione: il fallimento per credito. Un’impresa che vantava crediti per 10 milioni di euro è fallita. Ciò potrà succedere ancora ad altre, molte, imprese. Sarebbe un disastro per il nostro territorio.
Confcommercio Catania è pronta a far sentire la propria voce, insieme a tutti gli altri, per essere più forti e convincenti.
Distinti saluti.
Il V. Direttore Provinciale Il Presidente
Francesco Sorbello Riccardo Galimberti