I giornalisti non ci stanno e si sono costituiti in coordinamento. Attraverso Assostampa chiedono un confronto con la proprietà.
Un malessere lavorativo e professionale sta investendo i collaboratori del quotidiano “La Sicilia”, di proprietà della famiglia Ciancio, che è stata additata di ritardi e poca chiarezza nei pagamenti. I collaboratori del quotidiano si sono costituiti in un coordinamento.
A darne notizia è stata la Sezione provinciale di Catania dell’Associazione Siciliana della Stampa, (Assostampa), attraverso un comunicato stampa a firma del suo segretario provinciale Daniele Lo Porto.
“I collaboratori della provincia di Catania del quotidiano “La Sicilia” – si legge nel comunicato – hanno incontrato esponenti di Assostampa, il sindacato unitario dei giornalisti siciliani, per discutere della problematica che interessa i “corrispondenti”, rispetto al non più chiaro e regolare pagamento degli emolumenti da parte del quotidiano regionale”.
Lo Porto, contattato telefonicamente da Catania Pubblica, ha spiegato che “Nel mese di luglio 2017, i collaboratori erano indietro con i pagamenti di circa 1,4 milioni di euro e che alla testata costano circa 800 mila euro l’anno. Non tutti i collaboratori hanno gli stessi ritardi nel percepire quanto di spettanza, infatti c’è chi aspetta gli emolumenti da un anno chi da 3 o da 6 mesi. Inoltre – ha continuato Lo Porto – una volta ricevuto il pagamento, non viene data l’informazione circa il periodo che è stato liquidato, creando confusione tra i molti corrispondenti”.
I rappresentanti sindacali e i colleghi provenienti da tutte le aree della provincia hanno deciso di intraprendere un percorso che porti al confronto con l’azienda che ha fino ad ora disatteso gli impegni assunti. Di fatto si è costituito un coordinamento dei collaboratori catanesi: è la prima volta che accade in Sicilia e in oltre 70 anni di storia del quotidiano della famiglia Ciancio.