Il Sunia denuncia la mancata istituzione di un fondo regionale per l’edilizia popolare. Milazzo “Non utilizzati 200 milioni di euro ex Gescal”.
Per affrontare il tema del disagio abitativo e definire i tempi di realizzazione dei progetti avviati è urgente ripristinare il ‘tavolo sulle politiche abitative’ in città come Catania.
Questa è la richiesta del Sunia per voce dela sua segretaria regionale Giusi Milazzo, la quale segnala l’approvazione nella seduta del 14 dicembre scorso, della relazione finale della Commissione parlamentare sulla condizione di sicurezza e sullo stato di degrado delle città e delle loro periferie. Opere di riqualifica come quella del Palazzo di cemento e dalla realizzazione dei 144 alloggi nelle due torri di viale san Teodoro e di via Biagio Pecorino hanno bisogno, secondo Milazzo, di tempi certi per la loro realizzazione.
“Tra le molte cose interessanti emerse nella relazione ha spiegato Milazzo – c’è sicuramente la consapevolezza di dover intervenire sul patrimonio abitativo pubblico allocato per la gran parte nelle zone periferiche e contro il relativo degrado. È stata anche segnalata l’urgenza di ritornare ad occuparsi di politiche abitative. Noi lo sosteniamo da tempo e chiediamo di superare la logica degli interventi tampone, che di certo non affrontano alla radice il disagio abitativo diffuso nel Paese e anche nel nostro territorio. L’assenza di un’offerta abitativa sostenibile per chi ha redditi bassi o è in condizioni di povertà – ha continuato Milazzo – aggrava sia il fenomeno del sovraffollamento che quello delle occupazioni abusive”.
Il Sunia, come ha specificato il segretario regionale, da tempo “Chiede l’istituzione di un fondo pluriennale per l’edilizia popolare e sociale; ma la richiesta non viene purtroppo presa in considerazione nella legge di bilancio e, a livello regionale, con il mancato utilizzo di 200 milioni di euro ex GESCAL per la riqualificazione degli immobili pubblici”.